nuovi palazzi
Del Prete: il Comune controlli se i costruttori fanno le fogne
VASTO. «Il rilascio delle autorizzazioni edilizie condizionato dalla presenza di reti idriche e fognarie? Penso che l’assessore Luigi Masciulli abbia scoperto l’acqua calda». Interviene l’opposizione...
VASTO. «Il rilascio delle autorizzazioni edilizie condizionato dalla presenza di reti idriche e fognarie? Penso che l’assessore Luigi Masciulli abbia scoperto l’acqua calda». Interviene l’opposizione consiliare dopo la disposizione di servizio del dirigente dell’ufficio urbanistico, Pasquale D’Ermilio, che ha messo nero su bianco un indirizzo politico del delegato della giunta Lapenna. Secondo l’esponente del Psi, che ha ottenuto la delega all’urbanistica sei mesi fa, i permessi a costruire non possono essere rilasciati in zone dove mancano le infrastrutture primarie (reti idriche e fogne). Le prescrizioni hanno carattere vincolante ed inderogabile.
«Masciulli ha scoperto l’acqua calda», attacca Nicola Del Prete (indipendente), «l’indirizzo politico esiste già e risale al 2007. Ero assessore ai servizi e insieme alla collega Anna Suriani, che all’epoca aveva la delega all’urbanistica, concordammo che i rispettivi settori avrebbero interagito proprio per evitare le edificazioni in zone prive di urbanizzazioni. Quelle indicazioni vennero rispettate per un certo lasso di tempo, cosa sia successo in seguito non so. Il problema vero è legato alla mancanza di controlli: ci si limita a verificare eventuali abusi edilizi e non si accerta se il costruttore realizza le opere necessarie previste nella convenzione», incalza Del Prete che invita l’assessore Masciulli ad attivarsi per la variante al piano regolatore. «È stato uno dei cavalli di battaglia del centrosinistra», insiste il consigliere comunale, «ma è ormai evidente che manca la volontà politica».
Critico sulla gestione dell’edilizia è anche il consigliere Etelwardo Sigismondi. «I problemi dell’urbanistica non si risolvono con delle disposizioni di servizio, con cui non si fa altro che ribadire quanto già contenuto nelle norme tecniche, ammettendo che, di fatto, restano inapplicate», afferma l’esponente di Fratelli d’Italia, «la verità è che l’amministrazione continua a non dare risposte alle richieste dei tecnici che denunciano tempi lunghi per l’istruttoria dei progetti. La giunta non ha voluto neanche recepire la legge regionale per il rilancio del comparto edilizio».
Insomma, sono disposizioni destinate a fare discutere quelle della sezione urbanistica comunale, perché riportano alla ribalta un problema annoso. Dal 2001, anno in cui è stato varato l’attuale piano regolatore, a oggi, in città si è costruito tanto e male. Centinaia di palazzine sono spuntate come funghi, ma alla massiccia edificazione non ha fatto da contraltare l’adeguamento delle infrastrutture. È il caso delle reti idriche, delle fogne, ma anche delle strade e delle aree verdi.
Anna Bontempo
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