Di Primio: il consiglio è diventato uno stadio
Il sindaco: l’Udc può fare quello che vuole ma non si intrometta nel Pdl Intanto Buracchio si dimette da commissario provinciale e da segretario cittadino
CHIETI. Guerra aperta in consiglio comunale. «Sembra uno stadio» dice in sindaco Umberto Di Primio. Tra le file della maggioranza l’Udc non è sempre allineata con il Pdl e l’opposizione cerca di approfittare di questo sfilacciamento ma a fatica riesce a far crollare la coalizione di centrodestra che, sebbene traballante, si ricompatta ogni volta. Nell’ultimo consiglio comunale il sindaco ha definito le esternazioni del capogruppo Udc Alessandro Giardinelli che in linea con Enrico Iacobitti del Pd aveva accusato la giunta di non avere una progetto urbanistico, come espressione di manie di protagonismo. Lite che ha creato sconquasso anche nel partito di Casini: il commissario provinciale e segretario cittadino Andrea Buracchio si è dimesso.
Sindaco, cosa dice dell’opposizione che vi definisce una coalizione creata solo per vincere le elezioni?
«Il centrodestra ha vinto le elezioni e ha ridotto del 30 per cento la minoranza che ormai non si percepisce più».
Parlano anche di una amministrazione che non riesce neanche a fare l’ordinario.
«Non è vero, lo dirò il 9 di questo mese nel conclave di fine mandato. Abbiamo realizzato buona parte di quello che avevamo detto e ottenuto risultati che né la precedente amministrazione di centrosinistra, ma neanche quella ancora precedente di centrodestra, è riuscita a fare. Da quando sono stato eletto ho diminuito i debiti che ho ereditato nonostante i minori trasferimenti statali e senza fare leva sulla pressione fiscale».
Però, sindaco, non scarichiamo la responsabilità sempre sulla precedente amministrazione.
«Non do colpa solo alla passata giunta di centrosinistra. Le difficoltà che mi sono trovato di fronte arrivano a conclusione di una serie di cause che vedono il Comune soccombente con minori fondi e maggiori spese».
Passiamo ai ferri corti con l’Udc.
«L’Udc come partito non mi dà fastidio, ma c’è qualcuno che interviene solo per avere visibilità. Alle commissioni consigliari non partecipo per farli sfogare, perché possano dire tutto quello che vogliono. Ma quello che è accaduto ultimamente è veramente assurdo».
Facciamo i nomi.
«Giardinelli ha ripetuto la stessa cosa di Iacobitti che mi aveva accusato di non avere una visione urbanistica della città. Questo è successo a proposito del recepimento della legge che offre sgravi fiscali per l’aumento della cubatura edilizia se realizzato rispettando parametri ecocompatibili e di risparmio energetico. Sei sono stati gli emendamenti in commissione, che in aula sono stati spacchettati e peggiorati. Con Febo (Chieti per Chieti ndr) che ha proposto una certificazione europea impossibile».
Tutto questo fatto a che pro?
«Volevano fare il giochetto di far cadere il numero legale ma non ci sono riusciti. Allora quando ho visto che insistevano ho chiamato i miei del Pdl e ho detto di lasciare l’aula».
Cosa succederà con l’Udc a questo punto?
«L’Udc può fare quello che vuole, ma non voglio che ci siano ingerenze nel mio partito. Il problema è la gestione del consiglio comunale che diventa ogni volta uno stadio».
Prossimo appuntamento il conclave di fine amministrazione. Fino ad ora non sono state realizzate opere targate Di Primio.
«Non è vero, il completamento della villa è progetto della mia amministrazione. Riunisco la maggioranza proprio per programmare quelle opere che intendo realizzare negli ultimi anni di mandato.
Per cosa vuole essere ricordato?
«Avrei voluto realizzare la teleferica che collega lo Scalo con il Colle, ma sarà impossibile per ora perché i fondi europei recuperati (Pisu) non sono utilizzabili per opere a tariffazione. Quello che voglio avviare e anche inaugurare assolutamente è il parcheggio dell’ospedale, il tribunale bis e il nuovo cimitero, un’opera da diciotto milioni di euro che ha già una impresa aggiudicataria provvisoria e già prevista nel vecchio piano regolatore già negli anni Settanta».
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