Dietro le dimissioni dell’ad c’è un appalto da 4 milioni
Strali di Laudazi per la mancata adesione a un maxi bando del Comune di Cupello Alla gara c’è andata la Sapi di Petroro che dell’azienda mista è socio di minoranza
VASTO. Un appalto milionario dietro le dimissioni dell’ex amministratore delegato della Pulchra. Sarebbe stata la mancata partecipazione al bando indetto dal Comune di Cupello per la raccolta dei rifiuti e per la manutenzione del verde pubblico (importo a base d’asta: 4.292.000 euro) a spingere Edmondo Laudazi a lasciare l’incarico che gli era stato affidato un anno fa, dopo le dimissioni rassegnate dal suo predecessore, Giovanni Di Martino, anche se l’interessato continua a parlare di ragioni di tipo professionale.
Alla gara ha invece partecipato la Sapi di Giovanni Petroro che della società mista a prevalente capitale pubblico è socio di minoranza con il 49 per cento del pacchetto azionario, a fronte del 51 per cento del Comune. E che Laudazi avesse fortemente caldeggiato la partecipazione della Pulchra - che negli intendimenti dei soci dovrebbe diversificare ed ampliare le proprie attività sociali ricorrendo all’acquisizione di nuovi servizi - emerge chiaramente dal verbale del consiglio di amministrazione del 13 marzo scorso. Nel documento si legge che «l’amministratore delegato ha provveduto a manifestare il proprio intendimento al socio privato di Pulchra ambiente, richiedendone il sostegno e la condivisione per la partecipazione congiunta alla procedura di gara, con modalità da convenire, senza ottenere positivo riscontro». Risulta anche che Laudazi ha successivamente tentato «di individuare eventuali imprese da associare temporaneamente, pur con la difficoltà dei tempi ristretti disponibili rispetto alla necessità di dover uniformare tale operazione ai criteri di trasparenza e imparzialità nella scelta del contraente», ma che le «citate operazioni di ricerca sono state però sospese a seguito dell’attenta valutazione della contemporanea partecipazione della Pulchra e della Sapi a una medesima asta, seppur con offerte diverse».
Insomma, dagli ultimi avvenimenti emerge che la strada per la trasformazione in multiservice della società è costellata di ostacoli e commistione di interessi. «Le dimissioni di Laudazi rendono ancor più nebulosa la vicenda Pulchra», attacca Massimo Desiati, capogruppo consiliare di Progetto per Vasto, che a suo tempo ha sollevato il problema della incompatibilità dell’avvocato Alfonso Mercogliano, dirigente comunale, diventato un anno fa, su indicazione del sindaco Luciano Lapenna, presidente del consiglio di amministrazione. Il Tar di Pescara - a cui Desiati si era rivolto - ha dichiarato che la competenza è del giudice ordinario, ma il consigliere non si è arreso ed è andato avanti. «Mi sono rivolto al tribunale», spiega Desiati, «l’udienza è stata fissata a novembre».
Anna Bontempo
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