lettera alla corte dei conti
Dipendenti sanitari pagati come ausiliari protesta la Cisas
LANCIANO. Sono operatori socio-sanitari (Oss), muniti del regolare attestato di qualifica professionale, svolgono le mansioni da operatori sanitari ma contrattualmente non sono inquadrati come tali....
LANCIANO. Sono operatori socio-sanitari (Oss), muniti del regolare attestato di qualifica professionale, svolgono le mansioni da operatori sanitari ma contrattualmente non sono inquadrati come tali. Accade a circa 50 dipendenti dell’ex Asl Lanciano Vasto, in difesa dei quali si è schierata la Cisas. Il sindacato autonomo ha chiesto l’intervento della Corte dei conti affinchè la direzione della Asl provinciale risolva il problema che si trascina dal 2001. Una situazione che danneggia non solo i dipendenti, che percepiscono stipendi non adeguati alle mansioni svolte, ma anche la stessa Asl.
«I 50 dipendenti inquadrati in categoria giuridica A continuano a svolgere le mansioni superiori di operatore socio sanitario che, in seguito ai ricorsi legali, costerebbero alla Asl diverse decine di migliaia di euro», evidenziano Ginevra Nardone, segretario provinciale Cisas, e Massimo Cocciola, dirigente territoriale del sindavaco.
Un problema non indifferente, dunque, che ha portato il sindacato a sollecitare anche la direzione generale Asl, a presentare esposti alla Direzione territoriale del lavoro, al ministero della Funzione pubblica e alla Regione. Sollecitazioni e richieste d’intervento cadute nel vuoto.
«Non capiamo questa grave discriminazione della direzione Asl verso ben 50 dipendenti», sottolineano Nardone e Cocciola, «e perché la Asl continui inoltre, imperterrita, con notevole sperpero di denaro pubblico, ad attingere a un numero eccessivo di personale Oss da cooperative esterne, che ne riconoscono il corretto inquadramento».
Oltre al danno di vedersi contrattualmente penalizzati, i dipendenti subiscono anche la beffa di vedersi soffiare il posto di lavoro da personale esterno. «È uno sperpero di denaro incredibile», sostiene la Cisas, «a conti fatti la Asl, inquadrando il personale già in servizio come Oss, risparmierebbe una somma rilevante che oggi è costretta a sborsare affidando all’esterno il servizio. Ci chiediamo, poi, per quali motivi la direzione Asl non inquadri in ruolo gli Oss, mentre continua ad elargire un numero rilevante di indennità a coordinatori e posizioni organizzative».
Teresa Di Rocco
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