Discarica Cerratina c’è un progetto di bonifica

L’Ecologica Sangro ha presentato un piano per la messa in sicurezza dell’impianto inquinato da sostanze cancerogene secondo i rilievi dell’Arta

LANCIANO. Sarà esaminato il 13 novembre un progetto di messa in sicurezza e bonifica della discarica di Cerratina presentato dall'Ecologica Sangro spa, la società che gestisce l'impianto consortile di raccolta dei rifiuti. La necessità di una bonifica di una parte della discarica si era resa necessaria a seguito del rilevamento di sostanze potenzialmente cancerogene nell'area dell'impianto.

Con monitoraggi dal 2006 al 2008, l'Arta, agenzia regionale per la tutela ambiente, aveva riscontrato la presenza di diversi inquinanti, con superamenti delle soglie di contaminazione per benzene, dicloroetilene e cloruro di vinile che, nel rapporto dell'Arta, erano stati definiti «potenzialmente cancerogeni e pericolosi». Il 13 novembre sarà quindi convocata una conferenza dei servizi che coinvolge vari enti tra i quali la stessa Arta, Regione e Asl. Al termine della riunione si stabilirà se il progetto di bonifica presentato dall'Ecologica Sangro può essere approvato e quindi avviato. La messa in sicurezza dell'impianto costerà all'Ecologica Sangro circa 200mila euro. La società si è sempre mostrata collaborativa, ma continua a sostenere che gli inquinanti rilevati non proverrebbero da attività interne alla discarica, ma da terreni a monte dove sarebbero state fatte delle colture utilizzando dei fertilizzanti riscontrati successivamente nei piezometri (pozzi per rilievi) della discarica.

«Su oltre 200 sostanze chimiche organiche che compongono il percolato» spiega il presidente dell'Ecologica Sangro, Alessandro Di Francesco, «nessuna è presente tra gli inquinanti rilevati. Inoltre» prosegue Di Francesco «se l'inquinamento provenisse dalla discarica, Cerratina sarebbe stata chiusa già dal 2006».

Anche la relazione del geologo Roberto Sacco per conto dell'Ecologica Sangro ribadisce che è «non è stato possibile individuare la sorgente primaria dell’inquinamento, dal momento che le indagini sui terreni non hanno evidenziato alcuna contaminazione».

Il progetto in discussione prevede una barriera di copertura superficiale e la realizzazione di due barriere idrauliche attive con l'invio delle acque nella condotta esistente fino al depuratore del Consorzio industriale. Intanto, sembra parzialmente rientrata l'allerta sullo smaltimento dei rifiuti organici. L'impianto di compostaggio del Civeta ha da poco riaperto anche ai Comuni provenienti da fuori ambito del Vastese. Diversi Comuni che si erano già rivolti a una ditta dell'Emilia Romagna per lo smaltimento dei rifiuti organici stanno ricontattando in queste ore l'impianto di Cupello per tornare a smaltire i rifiuti entro i confini regionali.

Daria De Laurentiis

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