Don Andrè, la Curia citata per i danni

24 Giugno 2014

Parrocchiani frustati: il giudice accoglie la richiesta di una delle vittime. Anche il vescovo rischia sui risarcimenti

LANCIANO. La Curia arcivescovile è stata chiamata in causa come responsabile civile nel processo a don André Facchini, 39 anni, ex parroco della chiesa di Sant’Agostino imputato per violenza privata aggravata. Per il sacerdote brasiliano, da tempo tornato nel suo paese d’origine, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i presunti abusi commessi in chiesa. Ma per qualcuno le responsabilità, almeno indirette, sono da ricercare anche altrove. A tirare in ballo la Curia è stato il giovane che aveva denunciato Facchini anche per violenza sessuale e che ieri si è costituito parte civile nel processo.

La curia. Era fissata per ieri mattina l’udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio di don Andrè Facchini. L’avvocato di una delle presunte vittime, però, riesce ad assestare un colpo inatteso. Antonella Troiano rappresenta S.R., 30 anni, ex parrocchiano ed ex componente della Legio Sacrorum Cordium, un tempo molto legato al sacerdote brasiliano. Oltre ai presunti maltrattamenti e violenze psicologiche, il giovane ha denunciato Facchini per violenza sessuale, che sarebbe stata commessa durante un viaggio all’estero, reato per cui la Procura non ha proceduto. Il giovane e un suo familiare, rappresentato dall’avvocato Domenico Cianfrone, nell’udienza si sono costituiti parte civile. Due costituzioni sulle dodici parti lese individuate dalla Procura. E, tramite l’avvocato Troiano, il 30enne ha chiesto che anche la Curia risponda per i danni subiti, in caso di condanna di Facchini. Il gup Marina Valente ha accolto la richiesta, a cui si era invece opposto il difensore del sacerdote, Osvaldo Piccirilli. L’udienza preliminare è stata quindi rinviata al 27 ottobre, giorno in cui comparirà anche la Curia e si deciderà l’eventuale rinvio a giudizio per don André. Il decreto di citazione sarà notificato al vescovo, monsignor Emidio Cipollone che, interpellato telefonicamente, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Il sacerdote. Lo scorso novembre il pubblico ministero Rosaria Vecchi, alla conclusione delle indagini iniziate un anno prima, ha chiesto il rinvio a giudizio per don André. Le accuse di cui l’ex parroco di Sant’Agostino deve rispondere sono violenza privata, aggravata dal ruolo che ricopriva, violazione di domicilio e molestie telefoniche. Secondo la Procura Facchini plagiava e soggiogava gli appartenenti della Legio Sacrorum Cordium, «facendo loro credere di avere un filo diretto con la Madonna e gli angeli custodi che tramite lui inviavano disposizioni su come gestire il loro vivere quotidiano e la vita di relazione», scrive il pm Vecchi nella richiesta di rinvio a giudizio, «utilizzando segreti ricevuti nelle confessioni per rendere credibile il contatto diretto con la divinità, minacciandoli di allontanamento e punizioni in caso di disobbedienza agli ordini impartiti». Gli associati erano costretti durante i riti religiosi «a sottostare a penitenze di tipo corporale», è riportato ancora nel capo d’imputazione, «tra cui strisciare sulle ginocchia sul pavimento della chiesa, fare il segno di croce sul pavimento con la lingua. Per resistere alle tentazioni sessuali li faceva inginocchiare con le mani sotto le ginocchia». In un’occasione avrebbe inflitto a quattro ragazzi frustate sulla schiena con i grani grossi del rosario, «tre per ogni anima da salvare». Episodi tra il 2008 e il 2011.

Le presunte vittime. Da punizioni e riti religiosi poco ortodossi sarebbero derivati, secondo la Procura, lesioni agli appartenenti alla Legio. Almeno a quattro di loro sono stati diagnosticati disturbi depressivi, crisi ansiose e attacchi di panico, per i quali hanno dovuto ricorrere a cure psichiatriche. Le accuse di molestie telefoniche e violazione di domicilio riguardano, in particolare, l’ossessione che don André pareva avere per il giovane parrocchiano. Dall’aggressione subita fuori dall’abitazione di questi e dalla denuncia scaturita, per il sacerdote brasiliano sono iniziati nuovi guai, che adesso trascinano dentro anche la Curia. Forse si sarebbe potuto intervenire prima per impedire tutto questo.

Stefania Sorge

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