27 dicembre
Oggi, ma nel 1963, a Roma, con la promulgazione della legge costituzionale numero 3 la nascita della regione Molise, per distaccamento dall’Abruzzo, -Abruzzi e Molise prevedeva, dal 1948, l’articolo 131 della Costituzione che veniva modificato proprio per consentire lo sganciamento- costituendo la ventesima d’Italia. Tale risultato, voluto per non mortificare il substrato socio-politico-culturale dei molisani, giungeva dopo l’impegno del senatore scudocrociato di Larino, ma nativo di Caserta, Giuseppe Magliano che si era sommato al lavorio dei deputati democristiani Giacomo Sedati, di Lanciano, ma con base a Riccia, tra l’altro nipote di Giuseppe Spataro, e Girolamo Lapenna di Termoli.
La nuova entità era stata approvata, in Parlamento, il 17 dicembre precedente (nella foto, particolare, la notizia riportata sul quotidiano romano “Il Messaggero” del giorno successivo, 18 dicembre). Verrà istituita formalmente il 19 gennaio 1964. E diverrà realmente operativa solo dopo le elezioni amministrative del 7-8 giugno 1970, con l’entrata in funzione di tutte le amministrazioni regionali a statuto ordinario. Originariamente esisteva la sola provincia di Campobasso, risalente al 2 settembre 1806, per volere del sovrano partenopeo Giuseppe Bonaparte, poi, il 3 marzo ’70, verrà formata anche quella d’Isernia con 52 municipalità prese dalla preesistente realtà provinciale.
Nel mezzo il Molise arrancherà, anche a causa dell’esiguo numero di abitanti, 418mila su 4460 chilometri quadrati d’estensione, e fioriranno svariate curiosità, incluso l’hastag #ilmolisenonesiste e l’ironico slogan “Molisn’t” sui social, con inviati di testate giornalistiche, anche di rilievo internazionale, alla scoperta di vizi e virtù della presunta piccola regione “immaginaria”. Tuttavia il legame tra Abruzzo e Molise rimarrà comunque forte a tal punto che periodicamente -le ultime avvisaglie risalgono proprio al 2024- si riaffaccerà l’ipotesi del riaccorpamento, almeno di alcuni centri.