Donna uccisa, un altro indagato

24 Agosto 2012

Scagionato l’operaio romeno Gelu, ma spunta il nome del terzo giovane in attesa degli esami del Ris

VASTO. Chelmus Gelu non è mai entrato a casa di Albina Paganelli , 68 anni , la pensionata uccisa la notte del 14 agosto con 14 coltellate. È quanto hanno accertato i magistrati della procura di Vasto che indagano sull'omicidio. Le risultanze investigative hanno indotto il gip Stefania Izzi a non convalidare il fermo di polizia giudiziaria disposto nei confronti del giovane romeno poche ore dopo il delitto. L'udienza di convalida è durata un paio di ore. Intanto, spunta un terzo indagato.

All'uscita dal Tribunale l'operaio romeno è parso molto più sollevato. «È andata benissimo», è stato il commento a caldo dei legali dell'indagato, gli avvocati Giuseppe Piserchia e Andrea Chierchia. «Il fatto che i magistrati abbiano ritenuto di non dover convalidare il fermo è un passaggio molto importante che conferma che Gelu quella notte non era sul luogo del delitto».

Gli avvocati per il momento non si sbilanciano , nè confermano se intendano procedere per calunnia contro Vito Pagano, 28 anni. Il giovane sansalvese è l'unico accusato di essere l'autore dell'omicidio. Prima ha tirato in ballo Gelu, poi ha ritrattato. «Quello che conta al momento è che Gelu ha riacquistato la sua dignità. Per il resto vedremo», affermano Chierchia e Piserchia.

Contestualmente all'interrogatorio di Gelu, a Roma, nella caserma di Tor di Quinto, i Ris hanno esaminato i reperti raccolti sul luogo del delitto e a casa di Pagano. I militari del reparto investigativo scientifico si sono riservati di dare una risposta entro trenta giorni. Fra gli oggetti analizzati un coltello, sessanta euro e un paio di scarpe sporche di sangue infilati in un borsone recuperato dai carabinieri poche ore dopo il delitto all'esterno del lucernaio di una casa in costruzione attigua all'abitazione di Pagano. L'indagato ha sempre dichiarato che quel borsone è stato sistemato in un quel punto dal vero assassino per incastrarlo. Se così fosse le tracce dell'autore del delitto saranno individuate dagli esperti. Gli avvocati di Pagano , Fiorenzo Cieri e Clementina De Virgilis sono preoccupati per le condizioni psicologiche del loro assistito.

Ma per la Procura di Vasto c’è una terza persona iscritta nel registro degli indagati. G.G, 29 anni, residente in un paese del Vastese, è emerso nell’atto di nomina di un perito da indicare per gli esami peritali del Ris che si sono svolti ieri a Roma. Il giovane si avvale della tutela legale di Marisa Berarducci che ha confermato la notizia: «Il mio assistito si è sottoposto volontariamente alle domande del magistrato ma aspettiamo con fiducia gli esami del Ris che rafforzeranno la nostra estraneità». Intanto, proseguono le indagini del sostituto procuratore Giancarlo Ciani che si è recato nuovamente nell’abitazione della vittima e di Vito Pagano, l’unico sinora in carcere a Torre Sinello, per raccogliere ulteriori informazioni ai fini dei riscontri investigativi

(p.c.)

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