Droga, l’agenda con nomi fa tremare la città

4 Giugno 2013

Dal pm Ciani il taccuino con fornitori e clienti. Oggi interrogatorio di due indagati L’ultimo fermato è per il pericolo di fuga: aveva un biglietto aereo per la Spagna

VASTO. Il biglietto aereo era per la Spagna. Oggi M.L.G., 46 anni, avrebbe dovuto essere sdraiato al sole di una località turistica iberica. L’uomo, invece, da sabato sera si trova nel carcere di Torre Sinello. Il provvedimento cautelare è scattato per pericolo di fuga. I carabinieri sono convinti che l’operaio collaborasse con gli altri due indagati arrestati sabato mattina per spaccio di sostanze stupefacenti. «Non è così», lo difende il suo legale, l’avvocato Angela Pennetta. «Ho incontrato il mio cliente questa mattina (ieri per chi legge, ndc) in carcere e ho parlato a lungo con lui. Continua a ripetere di essere estraneo all’accusa. Del resto nella sua casa i carabinieri non hanno trovato proprio niente e il biglietto aereo è stato acquistato per una vacanza. Il mio cliente non aveva alcuna intenzione di fuggire», insiste la Pennetta intenzionata a chiedere la scarcerazione del suo assistito.

La convalida dell’arresto dell’operaio si terrà questa mattina nel carcere di Torre Sinello contestualmente a quella di G.G., 26 anni. Per l’altro indagato, C.G., 46 anni, l’udienza si terrà in tribunale. Quest’ultimo, infatti, ha ottenuto gli arresti domiciliari. La posizione di C.G. appare la meno grave. L’indagato ha dichiarato che la cocaina trovata nella sua casa era per uso personale. L’uomo potrebbe tornare in libertà al termine dell’udienza affidata al Gip, Caterina Sallusti.

La droga sequestrata sabato, 13 grammi di cocaina e 20 grammi di hascisc, è stata affidata a un pool di esperti che dovrà accertarne la composizione. Nel frattempo ben 30 carabinieri continuano a indagare sul nuovo filone di spaccio partito, secondo indiscrezioni, dalla segnalazione di alcuni cittadini e approfondito dopo il ritrovamento in casa di uno degli arrestati di un blocchetto a quadretti. Il taccuino finito sulla scrivania del sostituto procuratore Giancarlo Ciani è ricco di nomi e cifre. Una sorta di mini libro mastro delle vendite e degli acquisti con relativo riferimento ai clienti. Quel piccolo blocchetto ha dato una accelerata all’operazione “Alba” e rivelato scenari imprevisti.

Per gli investigatori si è rivelato un passepartout per scoprire nuove tecniche di spaccio e probabilmente nuovi canali. Le persone citate potrebbero essere ascoltate nei prossimi giorni dal titolare dell’inchiesta. È tuttavia solo un’ipotesi alla quale gli investigatori non rispondono. Sulla vicenda è stato alzato un muro di silenzio.

«Non possiamo fornire alcuna notizia. L’indagine è ai blocchi di partenza», dice il capitano dei carabinieri, Giancarlo Vitiello. «Il magistrato è stato categorico. Possiamo solo confermare che l’indagine potrebbe avere ulteriori sviluppi».

Paola Calvano

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