E la parola passa al tribunale delle acque

10 Maggio 2014

Il 22 maggio il Tribunale superiore delle acque di Roma si pronuncerà sul progetto Megalò 2, il cui proponente è la società Sirecc, mentre l’11 giugno lo stesso Tribunale aprirà l’udienza istruttoria...

Il 22 maggio il Tribunale superiore delle acque di Roma si pronuncerà sul progetto Megalò 2, il cui proponente è la società Sirecc, mentre l’11 giugno lo stesso Tribunale aprirà l’udienza istruttoria per il progetto Megalò 3. Che, nelle scorse settimane, ha già ricevuto uno stop dal Tribunale delle acque. Intanto il Tar regionale ha unificato le pratiche inerenti i due nuovi Megalò e aspetta il pronunciamento del Tribunale delle acque prima di prendere posizione. Sono in arrivo giorni cruciali per il futuro dei progetti che prevedono la realizzazione di due nuovi Megalò a ridosso di quello attuale. La palla è passata nelle mani del Tribunale delle acque, organo preposto alla trattazione di tematiche relative al sottosuolo e a cui si sono appellati le società che intendono ampliare, con insediamenti diversificati, la superficie commerciale di Megalò, ovvero Sirecc per Megalò 2 e Akka di Carmen Pinti per Megalò 3. Il Wwf, attraverso l’avvocato Francesco Paolo Febbo, sta seguendo con attenzione la vicenda giudiziaria legata ai due nuovi Megalò, entrambi avversati con atti legali a firma dell’associazione degli ambientalisti. Che, presto, potrebbero vedere premiati i propri sforzi. Specie per quanto riguarda Megalò 3 progetto, di fatto, che è stato stoppato dal Tribunale delle acque. Che ha rigettato la richiesta dei legali della proprietà dell’area, appunto la società Akka, di sospendere il provvedimento del Genio civile di Pescara. L’ente, il 19 novembre scorso, aveva ordinato alla società di ripristinare lo stato dei luoghi geomorfologicamente compromesso da alcuni lavori realizzati dal vecchio proprietario della superficie. Adesso toccherà al Tribunale delle acque fare finalmente chiarezza nel merito.