Eni, via libera al centro petroli di Ortona
Investimento di 100 milioni di euro per produrre 7 mila barili al giorno
ORTONA. Cento milioni di euro di investimento; trecento posti di lavoro, la produzione di circa 7 mila barili di petrolio al giorno. Sono le cifre del progetto concordato tra l'Eni e i sindacati di settore. L'incontro si è tenuto martedì e l'azienda di Stato, dopo mesi di valutazioni e studi, ha dato il via libera alla produzione di idrocarburi e lo sfruttamento del pozzo petrolifero di contrada Feudo di Ortona. L'impianto che verrà realizzato sarà un centro oli che prevede l'estrazione e l'immissione del greggio in una conduttura che attraverserà l'area collinare a nord di Ortona, fino a contrada San Pietro dove gli idrocarburi saranno riversati nelle mega cisterne dell'Agip petroli.
Da lì un oleodotto già esistente assicurerà il passaggio fino al molo nord del porto di Ortona dove attraccano le navi cisterna che fanno la spola con le raffinerie del centro sud. Per evitare un impatto ambientale, l'impianto prevede che la conduttura Feudo-San Pietro sarà interrata di 3 metri e chiusa all'interno di una struttura di cemento armato. «La sensazione che abbiamo è positiva», conferma Donato Primante responsabile della Femca Cisl, «l'Eni è convinta che il centro oli deve essere realizzato. L'azienda ha preso contatti con l'amministrazione comunale. Nel passato l'Eni aveva discusso sulla reale necessità di realizzare un nuovo impianto di produzione, adesso questi dubbi sono stati superati.
E' stata indicata anche una cifra, 100 milioni di euro per realizzare l'impianto. Una struttura che permetterà il raddoppio della produzione regionale, per arrivare a circa 15 mila barili al giorno. Anche la parte occupazionale promette bene. Per la realizzazione dell'impianto saranno coinvolte circa 300 persone, poi le assunzioni oscilleranno tra le 70 e le 100 unità. L'Eni ha anche dato garanzie di sicurezza e tutela ambientale». All'incontro con l'Eni hanno partecipato: Donatino Primante(Femca-Cisl); Lamberto Vespasiano(Filcea-Cgil);Dragani Alessandro, «Uilcem-Uil).
Da lì un oleodotto già esistente assicurerà il passaggio fino al molo nord del porto di Ortona dove attraccano le navi cisterna che fanno la spola con le raffinerie del centro sud. Per evitare un impatto ambientale, l'impianto prevede che la conduttura Feudo-San Pietro sarà interrata di 3 metri e chiusa all'interno di una struttura di cemento armato. «La sensazione che abbiamo è positiva», conferma Donato Primante responsabile della Femca Cisl, «l'Eni è convinta che il centro oli deve essere realizzato. L'azienda ha preso contatti con l'amministrazione comunale. Nel passato l'Eni aveva discusso sulla reale necessità di realizzare un nuovo impianto di produzione, adesso questi dubbi sono stati superati.
E' stata indicata anche una cifra, 100 milioni di euro per realizzare l'impianto. Una struttura che permetterà il raddoppio della produzione regionale, per arrivare a circa 15 mila barili al giorno. Anche la parte occupazionale promette bene. Per la realizzazione dell'impianto saranno coinvolte circa 300 persone, poi le assunzioni oscilleranno tra le 70 e le 100 unità. L'Eni ha anche dato garanzie di sicurezza e tutela ambientale». All'incontro con l'Eni hanno partecipato: Donatino Primante(Femca-Cisl); Lamberto Vespasiano(Filcea-Cgil);Dragani Alessandro, «Uilcem-Uil).