Chieti calcio, s’indaga per riciclaggio: da verificare se il denaro impiegato per la società sia di provenienza lecita

Inchiesta di Procura e Guardia di finanza. E anche la Consob svizzera accende il faro sull’operazione con cui Wip Finance ha acquisito il club
CHIETI. Riciclaggio. È questa l’ipotesi di reato intorno alla quale ruota l’inchiesta della procura teatina e della guardia di finanza sui flussi di denaro relativi al Chieti calcio. Gli approfondimenti dei pm e delle fiamme gialle, dunque, sono finalizzati ad accertare se i soldi utilizzati per portare avanti la stagione sportiva siano o meno di provenienza lecita. La premessa è che il fascicolo si trova nella fase delle indagini preliminari: significa che, al momento, tutte le piste sono ancora aperte e nessuna responsabilità è stata cristallizzata.
Il reato – codice penale alla mano – si concretizzerebbe qualora emergesse che siano stati impiegati fondi o altri beni in modo da ostacolare l’identificazione della loro natura delittuosa. Si tratta di verifiche legate a doppio filo alla vicenda della Wip Finance, la società anonima svizzera, proprietaria dell’85% delle quote del club neroverde (il restante 15% è di Ettore Serra), finita al centro della cronaca nazionale per aver sottoscritto l’accordo per acquistare Visibilia, il gruppo editoriale e pubblicitario della ministra del Turismo Daniela Santanchè. Wip Finance di cui il patron del Chieti calcio, Altair D’Arcangelo, si è definito business developer, ovvero procacciatore d’affari.
L’ARTICOLO COMPLETO CON IL CENTRO IN EDICOLA
©RIPRODUZIONE RISERVATA