Ente della bonifica senza stipendi e in crisi di liquidità

L’ambientalista Menna: «Istituzioni e politici assenti La Carichieti incassa le bollette ma non finanzia»

VASTO. Da circa sette mesi i dipendenti del Consorzio di bonifica sud non percepiscono lo stipendio. L’ente strumentale pubblico, che comprende i comuni del Trigno e del Sinello e del Sangro Aventino, ha come funzioni quelle di assicurare opere di bonifica e di irrigazione. Negli ultimi tempi le opere erano rivolte a interventi sul dissesto idrogeologico, di protezione e tutela ambientale: competenze e professionalità riconosciute dalla sua nascita.

Il Consorzio vive purtroppo crisi e difficoltà crescenti nel pagamento degli stipendi e sono praticamente impossibilitati dal punto di vista funzionale a erogare servizi per mancanza di liquidità. Addirittura non sono nelle condizioni di acquistare addirittura la normale cancelleria. «È una vicenda che come politico e ambientalista vastese», dice Ivo Menna, del movimento civico La Nuova Terra, «mi obbliga ad assumere una posizione in difesa dell’’ente certamente, ma di tutti quei lavoratori e dipendenti che soffrono da 7 mesi l’assenza degli stipendi. Situazione drammatica che mi che mi costringe a indicare responsabilità del mondo politico ma soprattutto della Carichieti che impedisce lo svolgimento di funzioni attinenti alle attività che l’ente dovrebbe svolgere e che non se ne comprendono i motivi. C’è una responsabilità seria della Carichieti», sottolinea Menna, «che riceve puntualmente i soldi dai contribuenti legati al Consorzio. Il mondo politico regionale, provinciale e comunale è completamente latitante rispetto a questa questione, tanto che i Comuni di Vasto e del vastese che entrano di diritto nel Consorzio, non sono affatto interessati a questa vicenda. La responsabilità politica è diretta. I consiglieri regionali del Chietino si evidenziano per la loro assenza; i Comuni che avrebbero dovuto utilizzare il Consorzio per le competenze e le professionalità acquisite nel tempo per i vari problemi che gli stessi enti locali vivono, non lo hanno mai sollecitato né si rivolgono all’ente per i vari lavori del territorio».

L’ultimo lavoro eseguito a opera d’arte dal Consorzio di bonifica risulta essere l’intervento in difesa del suolo nella zona sottostante la Madonna della Catena, sulla Loggia Amblingh. «E Vasto, lo sappiamo tutti, avrebbe molto bisogno di interventi di questo tipo stante la fragilità dei suo suolo e a causa della dissennata cementificazione sulle zone collinari. Ma il fatto gravissimo», sostiene Menna, «è che il presidente della Carichieti, geometra Mario Falconio, pur essendo stato per anni impiegato del Consorzio di bonifica, sembra dimenticarsi delle necessità finanziarie di cui l’ente ha urgente bisogno per assolvere ai suoi compiti istituzionali. Sarebbe interessante che il presidente della Carichieti ne spiegasse pubblicamente i motivi, visto che per moltissimi anni la Carichieti è stata ed è tesoriere del Consorzio. Non è che si vuole a tutti i costi paralizzare ogni attività di questo importante ente per sopprimerlo definitivamente dopo essere stato per anni serbatoio di voti e clientele per i politici e per i privati? Faccio un appello ai sindaci, affinché affrontino questo problema drammatico e chiedano un confronto urgentissimo con il presidente dell’ente, Marchetti, perché si faccia chiarezza e possano esercitare come politici una forte pressione nei confronti della Carichieti».

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