Ex Burgo, formazione per 163

Dopo la richiesta dei sindacati corsi rimodulati secondo il piano In.Te

CHIETI. I corsi di formazione per la ricollocazione professionale dei 163 lavoratori dell'ex cartiera Burgo saranno rimodulati in base al piano industriale che il consorzio di rete di aziende "In.Te Chieti" si appresta a varare.

E' quanto deciso a margine dell'incontro che si è tenuto ieri mattina nella sede di Confindustria tra i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, la rsu Burgo e la società di servizi dell'associazione industriali (Sia). Presente anche un folto drappello di lavoratori. Il 4 febbraio, intanto, si riunirà di nuovo il tavolo paritetico, coordinato dall'ingegner Domenico Merlino, per fare il punto sul progetto In.Te. Che muove finalmente i primi passi concreti. L'amministrazione comunale e i sindacati adesso lavorano su due fronti.

Il sindaco Umberto Di Primio martedì è stato negli uffici della Regione per verificare l'esistenza della copertura economica e sollecitare la concessione della proroga della cassa integrazione in deroga, in scadenza il 4 aprile, per i lavoratori ex Burgo.

I quali, in caso contrario, vedrebbero sempre più vicino il baratro della mobilità.

Ma la domanda alla Regione deve essere spedita dalla stessa Burgo che vincola la sua richiesta all'esistenza di un piano industriale capace di restituire slancio alla vallata occupata in passato dalla vecchia cartiera.

Ormai rasa al suolo per la quasi totalità.

«Le diciotto aziende che si sono consorziate» spiega Di Primio, «dovranno dar luce in fretta ad un piano industriale che consenta alla Burgo di richiedere la proroga della cassa in deroga per i lavoratori. Stiamo monitorando costantemente questa vertenza e le sensazioni che abbiamo sono positive».

L'altra partita viene giocata dai sindacati, e in particolare dalla rsu, sui corsi di formazione che la Burgo deve organizzare per legge. I corsi, di 56 ore complessive, erano già pronti a partire da metà febbraio.

Ma la rsu ha puntato i piedi.

«Vanno bene i corsi formativi a patto», afferma Giancamillo Marrone della rsu Burgo, «che siano finalizzati alla ricollocazione del lavoratore». Invece i corsi formativi organizzati avevano un carattere generale interessando tre settori formativi.

I lavoratori temevano di essere costretti a seguire corsi poco significativi per la loro professionalità e che la Burgo volesse soltanto adempiere ad un impegno fissato dalla legge. Così hanno chiesto e ottenuto di rivedere i piani.

«Saranno allestiti corsi di formazione attinenti alle attività industriali che parteciperanno al progetto In.Te. Ci rivedremo dopo il 7 febbraio» annuncia Marrone, «nella speranza di mettere nero su bianco». (j.o.)

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