Ex Carichieti, ancora zero rimborsi dopo un anno e mezzo
Persi 22 milioni di euro degli obbligazionisti, 734 famiglie in ginocchio. Ruggieri (Codacons): qui nessuno risponde, siamo figli di un dio minore
CHIETI. Circa 22 milioni di euro azzerati: in pratica i risparmi di tutta una vita. Per 734 famiglie, quasi tutte della provincia di Chieti, è passato più di un anno e mezzo da quel 22 novembre 2015, quando una decisione del governo rese irredimibili le obbligazioni subordinate dell’ex Carichieti. Della restituzione di quei soldi finora non c’è stata alcuna traccia, mentre quanti avevano investito sempre in obbligazioni subordinate ma del Monte dei Paschi di Siena sono stati risarciti integralmente.
In questi 18 mesi, di promesse ne sono state fatte tante. L’allora presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a marzo dello scorso anno dichiarò pubblicamente in una trasmissione televisiva condotta da Barbara D’Urso che c’era l’impegno dell’esecutivo di restituire tutto a tutti. Poi il tutto a tutti è diventato tutto a quelli che avevano fatto l’investimento entro una determinata data.
Infine, nel decreto di maggio 2016 scorso, il tutto a tutti si è trasformato nell’80% della perdita subita a tutti coloro che, oltre ad aver fatto l’investimento entro una determinata data - il 12 giugno 2014 - avevano anche alternativamente o un reddito inferiore a 35mila euro lordi o un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro.
Morale della favola: diverse centinaia di famiglie (quasi il 50%) abruzzesi e in prevalenza del Chietino, sono rimaste fuori dalla procedura dell’indennizzo e aspettano impazienti che si definisca il procedimento arbitrale previsto dalla legge finanziaria 2015 che aveva anche stanziato un apposito fondo di 100 milioni. Anche perché la legge n. 15 del 17 febbraio 2017, che ha introdotto alcune modifiche alla disciplina del Fondo di solidarietà che regola l’erogazione dell’indennizzo forfettario, ha di fatto lasciata inalterata la platea dei beneficiari.
«Viene da pensare che nel Chietino ci siano figli di un dio minore», dice Vittorio Ruggieri, coordinatore del Codacons di Chieti e vicecoordinatore regionale dell’associazione di difesa dei consumatori, «perché non risarcire integralmente anche gli obbligazionisti della ex Carichieti? Quanto tempo deve ancora trascorrere prima che venga emanato il decreto che stabilisce tempi e modi di funzionamento dei collegi arbitrali e soprattutto determina i criteri attraverso cui ripartire il fondo di 100 milioni di euro stanziato dal governo? Dopo più di un anno e mezzo, centinaia di famiglie della provincia di Chieti sono ancora in attesa di una risposta». Insomma, trattamenti di fine rapporto, risparmi realizzati con decenni di duro lavoro, soldi messi da parte per affrontare futuri matrimoni, risarcimenti danni per la perdita di un familiare caro: tutto fu azzerato in un colpo solo. Di qui l’iniziativa del Codacons di messa in mora e con i procedimenti di mediazione davanti alla Camera di commercio per le richieste di risarcimenti. Ma qui tutto è fermo: si aspettano gli arbitrati.
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