Ferrara si salva con il rimpasto Bilancio ok, ora cambia la giunta

14 Novembre 2024

L’accordo trovato a seduta iniziata dopo le riunioni “volanti” fuori dall’aula con Ginefra e Di Giovanni Il primo cittadino: «Sono felice non per me, ma per Chieti. Manca più di un anno e serve nuova linfa»

CHIETI. La promessa di un rimpasto di giunta ricompatta la maggioranza del sindaco Diego Ferrara. All’improvviso saltano fuori tutti i voti necessari per approvare il bilancio. Sparite le riserve della vigilia, arrivano ben 19 voti favorevoli sia al bilancio di previsione 2023-2025 che al documento unico di programmazione (Dup). Ed è invece la minoranza a dividersi: in sei dicono no su entrambi i punti, in sette sono «presenti non votanti» sul Dup e gli stessi sette abbandonano l’aula al momento del voto sul bilancio. Se non fosse passato il bilancio, sarebbe partito l’iter di scioglimento del consiglio comunale e l’amministrazione Ferrara sarebbe caduta.
Alla fine tutti i consiglieri che in commissione si erano riservati il voto in aula hanno deciso di votare a favore. A partire dai due capigruppo del Pd e della civica Chieti c’è, Filippo Di Giovanni e Vincenzo Ginefra, protagonisti di riunioni riservate a inizio della seduta consiliare a cui hanno partecipato il sindaco e il presidente del consiglio comunale Luigi Febo. Sono arrivati anche i sì, apparsi un po’ sofferti, dei due consiglieri di Liberi a sinistra Silvio Di Primio e Valentina De Luca, e quello, sembrato ancora più sofferente, del capogruppo di Avs Edoardo Raimondi, che si era chiamato fuori dalla maggioranza. Un sì convinto è arrivato persino dal consigliere de gruppo misto Alberto Chiavaroli, da tempo protagonista di un ping pong tra maggioranza e opposizione.
La convulsa due-giorni di riunioni interne alla maggioranza si è protratta tra colloqui e riserve fino all’avvio del consiglio comunale. All’inizio della seduta si è chiesta un posposizione dell’ordine del giorno, in modo da arrivare al voto sul bilancio a fine consiglio. I lavori sono iniziati così con i punti sulla pista ciclabile di Chieti Scalo e il teatro Marrucino, mentre il sindaco fuori dall'aula parlava con Ginefra e Di Giovanni. Con loro c’era anche il presidente Febo, mentre l’aula veniva presieduta dalla consigliera Silvia Di Pasquale. Quando i quattro sono rientrati, alcune facce sembravano più distese: l'accordo sul rimpasto era stato trovato e potrebbe includere anche il ruolo della presidenza del Consiglio. Ginefra, Di Giovanni e Febo potrebbero veder cambiare i loro ruoli in coalizione. Anche se Di Giovanni smentisce pubblicamente una sua prossima entrata in giunta.
«Abbiamo un anno e mezzo di governo e molto probabilmente occorrerà linfa nuova. Quindi sono del tutto propenso a un cambiamento, laddove la maggioranza mi prospetti nomi di persone disposte a lavorare in maniera alacre e forte». Queste le parole del sindaco al termine della seduta, sindaco che si definisce «coriaceo e resiliente», due qualità che lo hanno aiutato a superare la crisi di maggioranza. «Il voto favorevole al primo bilancio stabilmente riequilibrato, senza cioè i debiti del passato, ha significato il trionfo della responsabilità. Non sono contento per me», ha sottolineato Ferrara, «ma sono contento per Chieti perché d’ora in poi potremo tornare a far ripartire la città». Di Giovanni, da parte sua, ha spiegato che «il Pd da quando si è insediata questa amministrazione ha sempre recitato il ruolo di forza responsabile. Siamo noi che abbiamo voluto la candidatura di Ferrara e non saremo certamente noi a rimangiarci la scelta. Tuttavia le difficoltà politiche, figlie di una serie di mutati equilibri nelle compagini consiliari, per garantire una stabilità in aula ci hanno indotto a chiedere al sindaco, anche con toni accesi, una rivisitazione di alcuni equilibri. Il Pd ha sottoposto al sindaco in maniera decisa il tema della necessità di inserire forze fresche ed energie nuove, cambiando qualche ruolo e qualche assessore». Tra 15 giorni ci potrebbe essere la nuova giunta.