turismo a bomba

Fli: il lago merita più attenzione

Carbone: apriamo un confronto tra imprenditori e istituzioni

BOMBA. Tutti al capezzale del turismo del lago di Bomba. Dopo l’atto di accusa dell’imprenditrice Rosaria Nelli e la risposta del presidente della Comunità montana Sangro-Vastese, Arturo Scopino, che ha scaricato le responsabilità sulla Regione e sugli imprenditori, sull’argomento interviene Alessandro Carbone, coordinatore provinciale Fli che dice: «Non si può scaricare la colpa sugli imprenditori, il turismo sul lago di Bomba deve ripartire, nonostante il grande periodo di difficoltà che gli operatori turistici del lago stanno vivendo e nonostante le scelte di riordino della Regione e avvio dello scioglimento delle Comunità montane».

Per il coordinatore provinciale del Fli, il territorio che gravita attorno al bacino artificiale di Bomba dal 2009, anno dei Giochi del Mediterraneo che portarono sul lago le gare di canoa (furono spesi per l’occasione ingenti capitali pubblici), si è avuta un’attenzione decrescente da parte del pubblico e delle varie istituzioni, nonostante i Giochi furono salutati come la nuova fase dello sviluppo di tutto il bacino.

«Il lago di Bomba non dovrà diventare terra di nessuno, ma Regione e Provincia dovranno tenere in forte considerazione un territorio ad alta valenza turistica e ricreativa, che può diventare un vanto e un volano turistico importante. Penso», conclude Carbone, «che sia necessario aprire un tavolo di confronto tra operatori di settore e istituzioni poiché il lago con tutto l’indotto turistico annesso deve riprendere quello sviluppo che aveva iniziato nel 2009».

Matteo Del Nobile

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