Francavilla, no della prefettura ai fuochi di San Franco- Il sindaco: "Una vergogna"
La commissione provinciale boccia il piano che pure il Comune aveva studiato nei minimi particolari, salta lo spettacolo pirotecnico di domani
FRANCAVILLA. La prefettura di Chieti dice "no" ai fuochi di San Franco di domani. Lo spettacolo pirotecnico, nonostante la ferma volontà del sindaco Antonio Luciani, incontra lo stop delle autorità superiori a causa dell’elevato rischio incendi. Il "no" è arrivato dalla riunione della commissione provinciale Pubblica sicurezza svolta in via strordinaria per l'occasione. Mai in passato si era verificata questa circostanza.
Secondo il sindaco, la prefettura ha di fatto revocato alle ditte pirotecniche l'autorizzazione a poter trasportare i fuochi, a causa del rischio espolsione e quindi incendi, per allestire lo spettacolo a Francavilla e quindi, in pratica, ha dato il diniego ai fuochi.
L’amministrazione comunale ha proposto la formula con almeno 25 punti di sparo lungo tutta la costa, e presentato tutte le relazioni e il piano d’azione, redatto anche in funzione dell’emergenza sanitaria ancora in atto, in modo da evitare assembramenti. Un piano che non ha convinto i componenti della Commissione sotto il punto di vista della sicurezza.
I tanti roghi che hanno colpito l’Abruzzo avevano spinto il prefetto Armando Forgione a convocare la riunione e a valutare i rischi. E questo dopo che lo stesso prefetto aveva già invitato tutti i sindaci della provincia a sospendere ogni tipo di spettacolo pirotecnico almeno fino al 22 agosto. Un invito che Luciani, pur riconoscendone la bontà, non aveva voluto raccogliere, sostenendo che «a Francavilla tale rischio non si corre, in quanto i fuochi d’artificio nascono e muoiono sul mare».
CHI C'ERA. Alla Commissione erano presenti oltre ai rappresentanti della prefettura e al sindaco, il maggiore dei carabinieri Massimo Capobianco, il luogotenente della Stazione di Francavilla al Mare Davide Di Sciullo, il comandante della polizia locale Fabio Torrese, il vice comandante dei vigili del fuoco Dario Pompilio. il dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune Roberto Olivieri, gli artificieri dei carabinieri, la capitaneria di porto di Ortona, la questura di Chieti con il dirigente Fabio Santone, la Asl di Chieti, le ditte pirotecniche.
LE REAZIONI. "Una vergogna": così il sindaco Luciani, commenta l'esito della commissione provinciale sulle Materie Esplodenti che si è svolta in Comune. "Della farsa che si è consumata questa mattina mi viene solo da esprimere un sentimento di grande amarezza verso un governo che impedisce ad un territorio di sostenersi in un periodo così critico della nostra storia. Una commissione che è stata convocata ufficialmente solo questa mattina, mentre nella giornata di ieri era già arrivato alle tre ditte il provvedimento di revoca al trasporto dei materiali esplodenti. Nel momento in cui al tavolo, al quale erano presenti più di 20 autorità dello Stato, è stato posto il tema di tale revoca, è stato chiara l'assoluta indisponibilità della prefettura, oltre ad un imbarazzo iniziale, a revocare tale diniego e questo ha reso palesemente inutili i lavori della seduta". "In dieci anni e mezzo credevo di averle viste tutte - continua la nota-sfogo del sindaco - ma non avrei mai immaginato la presa in giro da parte di una Istituzione che convoca una Commissione sapendo già di aver fatto tutto quanto in suo potere per impedire la manifestazione. Questa mattina, in più di 20 abbiamo perso due ore per una Commissione inutile, ma non è nulla in confronto a quello che perdono tutti gli operatori che fanno parte dell'indotto economico legato ai fuochi di Francavilla. Non si pensi solo alle perdite ingenti delle tre ditte pirotecniche interessate, e a tutti i loro dipendenti. Lo spettacolo diffuso su tutta la città voleva dire una serata sold out per tutto il comparto turistico e commerciale e, come lo scorso anno, presenze in collina e al mare, naturalmente rispettando tutte le prescrizioni di sicurezza vigenti, come è nostro costume da sempre. E invece i fuochi a mare sono stati vietati, mi viene da dire per un capriccio di chi il 27 del mese prende ugualmente lo stipendio e non per un pericolo reale".
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