Genitori uccisi in casa nuovi esami del Ris
Convocati a Roma gli avvocati del figlio indagato e della figlia parte civile Disposti accertamenti su altri materiali trovati nella cucina
VASTO. Nuovo colpo di scena nelle indagini sull’omicidio dei coniugi Emidio Del Vecchio, 72 anni e di Adele Tumini, 68 anni. Sabato pomeriggio i Ris dei carabinieri hanno convocato a Roma l’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore dell’indagato, Marco Del Vecchio, 38 anni, figlio delle vittime e il collega Gianni Menna, legale di Nicoletta Del Vecchio, sorella del presunto omicida e figlia dei due coniugi assassinati. I due avvocati dovranno assistere a nuovi importanti accertamenti. In sostanza il servizio scientifico investigativo dei carabinieri eseguirà nuove prove dattiloscopiche irripetibili su ulteriori elementi probatori rinvenuti nella casa in cui la sera del 19 novembre avvenne il duplice omicidio. La perizia verrà fatta il 19 aprile.
Questo significa che i tempi investigativi si allungano. Gli esami non saranno pronti prima della fine del mese di maggio. Non solo. Sulle indagini è stato alzato un velo di silenzio. Secondo indiscrezioni i nuovi esami sarebbero necessari per stabilire quante persone la sera del duplice omicidio si trovavano nella casa di via Anghella in cui i due anziani coniugi vennero accoltellati.
«Siamo sereni e interpretiamo questa decisione con la volontà di stabilire con assoluta certezza chi ha massacrato i genitori della mia cliente senza lasciare spazio a nessun dubbio», dice l’avvocato Gianni Menna. Tace il difensore di Marco Del Vecchio. «Preferisco non pronunciarmi. È evidente che in assenza di prove certe gli esami del Ris assumono un valore fondamentale», si limita a dire l’avvocato Giacomucci.
Chi pensava che il giallo di via Anghella si chiarisse entro fine mese è rimasto deluso. Intanto la prossima settimana il perito della difesa, il criminologo Francesco Bruno, dovrebbe incontrare Marco Del Vecchio in carcere per elaborare la controperizia alle valutazioni fatte dal perito della Procura, Ferruccio Canfora. A giudizio di quest’ultimo Marco Del Vecchio sarebbe perfettamente in grado d’intendere e di volere. Con l’omicidio avrebbe sfogato l’odio covato a lungo contro le figure femminili della famiglia. Canfora ritiene Del Vecchio socialmente pericolo e in quanto tale da tenere sotto controllo con il regime carcerario.
Paola Calvano
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