Genitori uccisi, la Procura vuole processare il figlio

Fissata all’8 ottobre l’udienza preliminare per il giovane accusato del delitto L’indagato deve rispondere anche di aggressione e lesioni ai carabinieri

VASTO. L’inchiesta sull’omicidio di Emidio Del Vecchio, 72 anni, e di Adele Tumini, 68 anni, è chiusa. La magistratura vastese ha disposto la richiesta di rinvio a giudizio per “duplice omicidio volontario aggravato dalla parentela e dalla minorata difesa” per il figlio delle vittime, Marco Del Vecchio, 38 anni. L'udienza preliminare davanti al Gup è stata fissata all’8 ottobre 2013. Oltre all’accusa di omicidio, l’imputato è accusato anche di altri reati minori fra i quali l’aggressione e le lesioni procurate ai carabinieri al momento dell’arresto.

La notizia è stata notificata a Del Vecchio nel carcere di Torino, dove è stato trasferito per permettere all’uomo di essere curato. La decisione è stata presa dopo l’ultimo colloquio avuto da Del Vecchio con il titolare dell’inchiesta, il Pm Enrica Medori, il 5 luglio scorso. Per la prima volta quel giorno l’imputato ha accettato di rispondere alla domande del magistrato. «Il mio cliente ha dichiarato di non ricordare nulla di quello che accadde la sera del 17 novembre 2012 perché aveva assunto droga e alcol in dosi massicce», spiega il difensore, l’avvocato Raffaele Giacomucci. Marco Del Vecchio dal momento dell’arresto ha sempre negato le accuse. «Allora deve dirci dove si trovava mentre i suoi genitori, che erano benvoluti da tutti, venivano massacrati con 111 coltellate», insiste l’avvocato Gianni Menna, legale di Nicoletta Del Vecchio, figlia dei due pensionati uccisi e sorella di Marco. Fu proprio la donna a scoprire l’uccisione dei genitori e ad avvisare i carabinieri.

I due corpi straziati dalle coltellate, soprattutto quello di Adele Tumini, furono trovati nascosti sotto un letto, avvolti nelle coperte. La casa era perfettamente pulita. L’assassino prima di andare via eliminò ogni traccia. Anche per questo le indagini del Ris sono state lunghe e meticolose. I periti non hanno trovato le impronte di Marco Del Vecchio. Solo su alcuni indumenti della madre c’è traccia del Dna dell’accusato.

Marco Del Vecchio arrestato poche ore dopo il ritrovamento dei cadaveri aveva in tasca un coltello. «Ha spiegato ai carabinieri che aveva la lama in tasca per difendersi», conclude l’avvocato Giacomucci.

Paola Calvano

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