Genitori uccisi Nella casa del delitto entrano i Ris
Sangue e frammenti di pelle sotto le unghie delle vittime saranno comparati con il Dna del figlio arrestato
VASTO. Riprenderà il 17 dicembre, nel carcere di Torre Sinello, l’incidente probatorio su Marco Del Vecchio, 37 anni, accusato di avere ucciso i genitori con 100 coltellate. Per quella data potrebbero essere noti i risultati del Ris sulle tracce ematiche e i frammenti di pelle trovati sotto le unghie delle vittime. L’esame comparativo del Dna stabilirà a chi appartengono quei frammenti e se davvero, come dice l’indagato, la sera di sabato 17 novembre Adele Tumini ed Emidio Del Vecchio ebbero una colluttazione mortale con altre persone.
«Non appena saranno acquisiti gli esami del Dna eseguiremo, su autorizzazione del giudice per le indagini preliminari e con il supporto della criminologa Roberta Bruzzone, un nuovo sopralluogo nella casa del delitto per individudare nuovi elementi di indagine», dice l’avvocato Gianni Menna, il legale che assiste due fratelli dell’accusato che sono al contempo i figli delle vittime.
Gli esperti, attraverso gli indizi, cercheranno di ricostruire l’incontro di Del Vecchio con i genitori la sera del duplice omicidio, i movimenti dell’indagato e quelli delle vittime. Anche se difficilmente Marco Del Vecchio accetterà di collaborare, Roberta Bruzzone il 17 dicembre tornerà a Vasto per poter comunque osservare da vicino le reazioni dell’indagato. È presumibile che la stessa cosa facciano gli altri periti nominati dalla Procura, dal Gip e dall’avvocato Raffaele Giacomucci, difensore del presunto omicida: gli psichiatri Francesco Bruno, Simonetta Costanzo, Ferruccio Canfora e Giuseppe Orfanelli. Nonostante il silenzio osservato dall’accusato il 4 dicembre, gli esperti hanno raccolto diverso materiale per fare una prima valutazione. A parere di Roberta Bruzzone la perizia non sarà particolarmente lunga. (p.c.)
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