«Gestione pubblica dell’acqua e tariffe ridotte agli enti»

28 Dicembre 2013

SANTA MARIA IMBARO. La gestione dell’acqua deve restare pubblica. A ribadirlo sono stati i sindaci dell’Assi (Assemblea dei sindaci del servizio idrico integrato) della provincia di Chieti. Un...

SANTA MARIA IMBARO. La gestione dell’acqua deve restare pubblica. A ribadirlo sono stati i sindaci dell’Assi (Assemblea dei sindaci del servizio idrico integrato) della provincia di Chieti. Un quinto dei sindaci, in realtà, visto che il numero legale è stato raggiunto in extremis e grazie all’attesa protratta del presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, che è anche presidente dell’Assi. «Un’attesa», dice di Giuseppantonio, «fatta perché anche l’assemblea precedente era andata a vuoto per il mancato raggiungimento del numero legale. Nonostante i temi da discutere fossero importanti perché riguardavano sia la gestione dell’acqua che doveva e deve essere pubblica, e sia la revisione delle tariffe da applicare alle utenze pubbliche da ridurre del 50 per cento. Due punti da approvare entro il 31 dicembre».

Da tempo i sindaci all’interno della Sasi, ls società che gestisce il servizio idrico integrato, battibeccano sulla necessità di confermare che l’acqua deve essere gestita in house, ossia deve restare pubblica, ma, nel momento in cui erano chiamati a ribadirlo effettivamente in assemblea, quasi non ci riuscivano. E in questo caso sarebbe stato il commissario Pierluigi Caputi a intervenire e a ribadire la conformità dell’attuale affidamento in essere a una società pubblica.

Invece i pochi sindaci presenti (Altino, Archi, Atessa, Casoli, Castel Frentano, Colledimacine, Fossacesia, Frisa, Gessopalena, Lama, Lanciano, Mozzagrogna, Paglieta, Palmoli, Palombaro, Roccascalegna, Sant’Eusanio, Taranta, Tollo, Tornareccio e Vasto) hanno espresso all’unanimità parere favorevole. Stesso esito per il voto sulla riduzione delle tariffe delle utenze pubbliche. Sono state ridotte del 50 per cento le tariffe accessorie: ossia per fognatura, depurazione e per il nolo del contatore.

Inoltre sono state accolte le proposte, anche queste del tavolo tecnico di sindaci supervisionato dalla Provincia, di divedere le utenze comunali in 3 categorie che prevedono zero euro di spesa al metro cubo fino a certi consumi, diversi per categoria, e tariffe agevolate. C’è la categoria sociale, per le tariffe su fontanine, bagni, scuole, asili; la tariffa istituzionale per sede dell’ente, biblioteche, altri uffici comunali, cimiteri e l’ultima categoria riguarda la tariffa sportivo-comunale-turistico per cinema, auditorium, campi sportivi, piscine, enti pubblici ricadenti nei Comuni dell’Assi Chieti, come Regione, Provincia, Ater, Asl. «Sono buone notizie per i cittadini», ha chiuso Di Giuseppantonio, «perché le delibere salvaguardano l’acqua come bene pubblico e propongono all’Ersi tariffe che alleggeriscono i bilanci comunali e indirettamente i cittadini».

Teresa Di Rocco

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