Giardinelli: non andrò al conclave, è uno spot

Il capogruppo dell’Udc: «Sarà solo una enunciazione di sindaco e giunta» Ma il partito prende le distanze e annuncia: andremo compatti

CHIETI. «Non parteciperò al conclave del centrodestra in programma nel fine settimana perché si tratterà dell’ennesimo spot elettorale di coloro che vogliono mostrare ai cittadini la bugia dell’unità di questa maggioranza. Serve una politica diversa». Alessandro Giardinelli, capogruppo dell’Udc forse ancora per poco, diserterà il summit organizzato dalla giunta comunale nel week- end per pianificare gli obiettivi da raggiungere nei rimanenti due anni di governo.

Un’uscita definita “personale” da Giuseppe Marcuccitti, presidente del coordinamento cittadino dell’Udc e punto di riferimento del partito in città dopo le dimissioni dell’ex segretario Andrea Buracchio.

«Il pensiero di Giardinelli va rispettato ma non rispecchia l’idea del partito», ammonisce Marcuccitti, «che resta nella coalizione di centrodestra e presenzierà compatto alla due giorni di sabato e domenica». E’ chiaro, quindi, come la permanenza nell’Udc di Giardinelli abbia i giorni contati.

Ma il capogruppo comunale dell’Unione di centro, con coerenza, è intenzionato ad andare dritto per la sua strada. Non è un mistero che Giardinelli sia ai ferri corti con il sindaco Umberto Di Primio al quale rimprovera un atteggiamento “dispotico” in consiglio e in tutto quanto concerne l’amministrazione di palazzo d’Achille. Il sindaco, dal suo canto, accusa Giardinelli di mettere sempre pepe nei consigli quando, invece, le delibere discusse sono state ampiamente condivise nelle diverse commissioni consiliari. Il conclave di sabato e domenica poteva riavvicinare le parti e invece non ci sarà nessun faccia a faccia.

Il capogruppo Giardinelli, in un lungo intervento, spiega i motivi della sua decisione. «Un incontro che ha il compito di generare un programma di fine legislatura deve essere caratterizzato da una sintesi di idee. Per questo sarebbe stato opportuno», attacca Giardinelli, «che il sindaco e la giunta avessero consegnato le loro proposte ai consiglieri di maggioranza in tempo utile prima dell’incontro, dando a questi il tempo e l’opportunità di leggerli, studiarli ed eventualmente portare ad esse correzioni al fine di migliorarle».

Le relazioni che ricordano nei dettagli gli obiettivi centrati in questi primi tre anni di mandato dai vari settori del Comune, a dire il vero, sono state preparate dalla segreteria del sindaco e sono in via di ultimazione.

«I tempi però», lamenta Giardinelli, «stringono e rischiamo di trasformare il conclave in una semplice enunciazione di sindaco e giunta».

Secondo Giardinelli il summit di maggioranza è in un certo senso un’ammissione di colpa della giunta che non è riuscita a dar seguito al programma elettorale. «La grave situazione economica non può essere la sola spiegazione dell’insuccesso. Sarebbe opportuno chiedersi se gli uomini della giunta e i componenti delle aziende municipalizzate nominati dal sindaco», tuona Giardinelli, «abbiano contribuito all’insuccesso constatato da tutti. La verità è che, a margine del conclave, si ratificherà un programma fintamente condiviso ed estraneo alla maggioranza dei consiglieri. Bisognava essere critici e non succubi».

Jari Orsini

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