il giallo del sinello

Ha un volto il cadavere trovato nel fiume

Pronta la ricostruzione al computer della testa per dare un nome al corpo di cui nessuno ha denunciato la scomparsa da oltre un anno

VASTO. C’è voluto un anno e mezzo ma alla fine la ricostruzione al computer del volto del cadavere dell’anziano trovato il 13 settembre 2013 nel fiume Sinello è pronta. Presto il volto dell’uomo potrebbe essere mostrato per cercare di dare un nome a quei poveri resti sepolti al cimitero di Vasto e che nessuno ha reclamato finora. La ricostruzione si è rivelata una operazione estremamente delicata e laboriosa. Ad occuparsi della delicata operazione è stato il medico legale Pietro Falco, in collaborazione con l’antropologo forense Luigi Capasso, direttore della facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Chieti. Con la tecnica tridimensionale, gli esperti hanno ridato dei lineamenti a un cranio scarnificato dall’aggressione degli animali acquatici. Il volto dovrebbe appartenere ad una persona di circa 65-70 anni. L’esame della mandibola e dell’arcata dentale hanno rivelato la presenza di una protesi dentale fissa nella parte superiore con alcuni denti in oro il che fa supporre la provenienza dai Paesi dell’Est europeo. La deformazione delle ossa ha raccontato agli esperti problemi articolari.

 

A ritrovare il corpo furono alcune guardie venatorie. I resti erano nascosti da un folto canneto. Il corpo era supino, il volto immerso nell’acqua. I resti si trovavano sotto un ponte. Particolare che ha fatto ipotizzare che il poveretto possa essere stato gettato nel fiume quando ormai era già morto.Sulla vicenda è in corso un’inchiesta della Procura di Vasto. Sul luogo del ritrovamento non è stato trovato nessun bossolo o oggetto che possa aver avvalorato l’ipotesi della morte violenta. Non è escluso che quei resti martoriati arrivino da molto lontano. Il cadavere era nudo e questo fa escludere l’ipotesi della caduta accidentale nel fiume. Del volto immerso nell’acqua restava comunque davvero ben poco. Sulla testa pochi ciuffi di capelli.

La fisionomia è stata ricostruita dal medico legale e dall’antropologo forense. La corporatura era robusta e l’altezza non inferiore al metro e 75 centimetri. Negli ultimi due anni nel Vastese non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa. Nè la popolazione della vallata ha notato la scomparsa di qualche residente. Il cadavere è probabile sia arrivato da molto lontano e sia stato gettato nel fiume da qualcuno che lo ha trasportato fino alla foce del Sinello. Il canneto ha fermato il corpo impedendogli di arrivare al mare. La speranza è che quando la ricostruzione del volto sarà diffusa qualcuno ricordi quei lineamenti e magari sia in grado di aiutare gli investigatori a risolvere quello che in città viene ormai indicato come il “giallo del Sinello”.

Paola Calvano

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