I campi di concentramento fascisti
Esposte le opere del pittore sloveno Ravnikar internato in Abruzzo
CASOLI . Sarà inaugurata il prossimo 26 gennaio, alle 16, nel teatro comunale, la mostra storico-documentaria dal titolo “I campi di concentramento fascisti in Abruzzo (1940-1943)”, mostra che si arricchisce con la presentazione, in anteprima nazionale, delle opere del pittore sloveno Ljubo Ravnikar, internato nel campo di concentramento fascista di Casoli. L’iniziativa avviene con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale. La mostra, organizzata dalla sezione Anpi di Casoli e curata da Giuseppe Lorentini, Kiara F. Abad Bruzzo, Gianni Orecchioni e Nicola Palombaro, ha lo scopo di documentare e rendere fruibile a tutti i cittadini il sistema concentrazionario italiano durante la Seconda guerra mondiale e, nello specifico, negli anni 1940-1943. Verranno presentati, attraverso un percorso didattico di assoluto rigore scientifico e ricco di documenti storici, 14 pannelli di grandi dimensioni che faranno emergere come l’Abruzzo sia stata la regione prescelta dal regime fascista per attuare il suo sistema concentrazionario. Oltre alla presenza di ebrei stranieri, di antifascisti, di Rom e Sinti, nei campi di concentramento abruzzesi vi furono numerose persone deportate dalla ex Jugoslavia. Tra queste il pittore sloveno Ljubo Ravnikar, i cui acquerelli, raffiguranti scene di vita del campo di concentramento di Casoli in cui fu internato, saranno presentati in riproduzione, per la prima volta in Italia, per gentile concessione della direttrice del museo di Storia contemporanea della Slovenia, Kaja Širok, e con il consenso del figlio del pittore stesso Uros Ravnikar. (m.d.n.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.