I debiti comunali dal Garante della privacy

1 Ottobre 2014

Paglieta, lite sui manifesti con i nomi dei creditori dell’ente. Lalli: legge violata. Il sindaco: già chiarito

PAGLIETA. È finita sul tavolo del Garante della Privacy la querelle a colpi di manifesti tra il sindaco di Paglieta, Nicola Scaricaciottoli, e l’ex primo cittadino Giuseppe Lalli. Nel dicembre del 2013 l’amministrazione guidata da Scaricaciottoli aveva emesso, tramite il Comune, un dettagliatissimo manifesto affisso in paese e pubblicato anche su internet dal titolo: “333.086,17: avanzo o debito di amministrazione 2008?”. L’intento era evidenziare tutti i debiti pregressi lasciati dall’amministrazione Lalli.

Nell’avviso, tuttavia, erano stati elencati non solo tutti i debiti, voce per voce, ma anche i nomi delle aziende creditrici con tanto di importo e ragione del debito come lavori effettuati sulle strade, riparazioni di mezzi comunali, risarcimenti nei confronti di privati cittadini, sistemazione della pavimentazione dei marciapiedi, richiesta di consulenze per indagini geologiche. Di qui la richiesta di informazioni agli uffici del Garante della privacy da parte dell’ex sindaco Lalli.

«La diffusione dei dati personali da parte di soggetti pubblici», ha replicato nei giorni scorsi l’autorità in materia di protezione dei dati, «di qualunque informazione relativa a persona fisica, identificata o identificabile, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale, è ammessa unicamente quando è prevista da una norma di legge o di regolamento». Il Garante specifica inoltre di aver «fornito indicazioni alle pubbliche amministrazioni attraverso delle linee guida» e chiede all’attuale amministrazione di fornire, con scadenza ultima la giornata di ieri, «elementi di valutazione in ordine a quanto segnalato chiarendo i presupposti normativi alla luce dei quali sono stati diffusi i dati personali contenuti nel manifesto, anche con riferimento ai tempi di mantenimento dei dati personali sul web».

«Ci sono gli estremi per una richiesta di risarcimento danni», afferma l’ex sindaco Lalli, «sia da parte mia che da parte delle società o persone citate nel manifesto. L’iniziativa intrapresa da Scaricaciottoli a scopo polemico di mettere in piazza nominativi di persone, non solo non aveva senso, ma denota incapacità amministrativa. È chiaro che quando un’amministrazione subentra a un’altra eredita debiti e crediti: quelle citate erano le somme che il Comune doveva pagare per prestazioni effettuate. Chiederò i danni nelle sede opportune e se avrò ragione, parte di quel denaro andrà in beneficenza». No comment dal sindaco Scaricaciottoli che precisa però di aver «già risposto al Garante attraverso il segretario comunale». (d.d.l.)

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