Bucchianico

La denuncia della deputata M5S Torto: «Truffati i miei genitori”

19 Dicembre 2024

La denuncia della deputata 5 Stelle identica a quella di altri anziani truffati: “Finto carabiniere li ha convinti a consegnare soldi e gioielli”.

BUCCHIANICO. Una telefonata di un finto maresciallo li avverte che il figlio ha investito una donna incinta e che c’è bisogno del pagamento di una cauzione per liberarlo, essendo in arresto dopo l’incidente. Raggiunti da un sedicente avvocato, consegnano soldi e oggetti di valore. È il raggiro del finto carabiniere e, questa volta, a finire nelle spire dei truffatori sono stati i genitori della deputata del Movimento 5 stelle Daniela Torto, Alberto, 83 anni, e Anna Rita, 72. La parlamentare racconta i dettagli del raggiro per lanciare così un appello ai cittadini, affinché prestino attenzione a episodi come questo. I truffatori hanno agito dopo aver studiato attentamente la situazione.

«Sì», racconta la Torto, «avevano informazioni molto dettagliate. Sapevano, ad esempio, che io ero impegnata in commissione bilancio e hanno anche sottolineato che, se non si faceva tutto velocemente, le cose potevano andare a finire in mano alla stampa e per me sarebbe stato un problema. Io avevo telefonato a mia madre solo un’ora prima per informarla che ero impegnata in Parlamento, quindi lei ha creduto che io avessi informato direttamente il comandante dei carabinieri perché impegnata nei lavori parlamentari». Come è partita la truffa? «Intorno alle 11,30 c’è stata una telefonata alla linea fissa di casa», prosegue la deputata, «All’altro capo del telefono la voce si è presentata come quella del comandante della stazione dei carabinieri di Bucchianico. L’uomo si è fatto dare i numeri di cellulare dei miei genitori per tenere occupate tutte le linee, accampando la scusa di dover creare collegamenti più veloci con la caserma stessa e il tribunale dov’era trattenuto mio fratello per l’investimento di una donna incinta che versava in gravi condizioni in ospedale. Hanno detto che mio fratello era in stato di fermo e non poteva avere contatti con nessuno».

Questa la ricostruzione: «Una persona, che dall’aspetto sembrava essere molto distinta, si è presentata a casa dicendo di essere il mio avvocato, vale a dire il legale che io avevo incaricato per seguire questa situazione, e ha chiesto soldi, oro e oggetti di valore. L’uomo ha detto pochissime parole: soltanto che bisognava fare velocemente e di stare tranquilli».