I ricercatori del Cotir senza stipendi appello alla Regione

Secondo i sindacati i ritardi compromettono anche le attività legate a ricerca e programmazione

VASTO. Clima rovente al Cotir, il Consorzio per le tecniche irrigue di località Zimarino, a nord di Vasto. I ricercatori sono da mesi senza stipendi. Sale la tensione. In loro difesa scendono in campo i sindacati.

«Se la classe politica regionale vuole sfruttare al meglio il Cotir deve prima di ogni cosa rimuovere gli ostacoli finanziari che impediscono il pagamento degli emolumenti e assolvere agli impegni contemplati dalle leggi regionali», affermano in una nota Ada Sinimberghi ( Cgil), Marco Maurizi (Cisl ) e Moreno D’Anastasio ( Uil).

I sindacalisti lamentano il disinteresse della Regione (che detiene la maggioranza dell’ente attraverso l’Arssa, l’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo) nei confronti del Cotir e chiedono che per il pagamento delle spettanze vengano utilizzate tutte le risorse disponibili. Se necessario anche quelle destinate alla formazione dei giovani.

Il ritardo dei finanziamenti avrebbe compromesso anche la programmazione e la ricerca.

«Il prossimo settembre finisce la cassa integrazione e non ci sono risorse per il finanziamento del piano annuale di ricerca», segnalano i sindacati. Inoltre mancano 900 mila euro per completare il finanziamento del piano di ricerca relativo al 2012.

I dipendenti dallo scorso mese di febbraio non ricevono più gli stipendi. Un dejà vu. Nel 2011 i lavoratori lamentarono lo stesso problema da giugno a novembre. Lo stesso accadde nell’autunno 2010. Il disagio economico non aiuta certo l’attività di ricerca.

Fra i dipendenti il nervosismo è palpabile. Risolvere la situazione del Consorzio, tuttavia, non è facile. Il futuro di trenta lavoratori è molto incerto. Il taglio dei fondi alla ricerca e la mancata attuazione dello strumento di programmazione regionale si ripercuotono negativamente sulla funzionalità della struttura mettendo a repentaglio l’attività e i posti di lavoro.

I sindacati sollecitano i politici a sedersi attorno a un tavolo e a trovare una soluzione indolore per i lavoratori e le loro famiglie. (p.c.)

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