Il caso Civeta in consiglio a Vasto FdI: è necessario ridurre i costi
In aula il ritorno dell’ente da società di capitali a consorzio per non perdere l’occasione dei fondi Pnrr I consiglieri: dopo le osservazioni della Corte dei Conti è essenziale una gestione oculata e responsabile
VASTO. La trasformazione regressiva del Civeta in azienda speciale consortile approda in consiglio comunale. L’argomento è uno dei sette punti all’ordine del giorno dell’assemblea civica di Vasto convocata dal presidente Marco Marchesani per domani alle 12. Il consiglio è chiamato ad approvare il ritorno a Consorzio a distanza di appena due anni dalla trasformazione in società di capitali (Srl). Si prevede un’accesa discussione anche alla luce del recente intervento della Corte dei Conti – sezione regionale di controllo per l’Abruzzo – che al Civeta ha chiesto una serie di chiarimenti sull’assetto amministrativo, sulla gestione dei fondi Pnrr e sulla figura del direttore generale. Per il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia c’è l’assoluta necessità di contenere i costi. «Ribadiamo l’importanza di una gestione oculata e responsabile del Civeta, alla luce delle recenti osservazioni della Corte dei Conti», affermano Vincenzo Suriani, Francesco Prospero e Guido Giangiacomo, «le criticità evidenziate dai magistrati contabili riguardano aspetti fondamentali, come l’assetto amministrativo, la gestione dei fondi Pnrr e la figura del direttore generale, confermando l’urgenza di agire per contenere i costi e migliorare l’efficienza gestionale. Come gruppo consiliare ci siamo sempre dichiarati contrari all’introduzione della figura del direttore generale nel Civeta, già da prima che venissero avanzati nomi di possibili candidati. La nostra posizione non è legata alla persona che potrà ricoprire questo incarico, ma è una presa di posizione di principio, volta a evitare un inutile aggravio di costi per una figura mai prevista né durante la gestione consortile né dopo la trasformazione in società di capitali».
Per i tre esponenti del centrodestra i punti essenziali per garantire una gestione più sostenibile sono: l’eliminazione della figura del direttore generale dallo statuto e, nel caso in cui non fosse approvata, il contenimento dello stipendio e l’introduzione di criteri selettivi stringenti. «Le recenti richieste della Corte dei Conti, che evidenziano problematiche relative ai costi della gestione, alla trasparenza e all’equilibrio finanziario, non fanno che rafforzare la necessità di approvare al più presto il nuovo statuto con le modifiche già delineate», concludono i tre consiglieri, «la trasformazione regressiva in Consorzio, necessaria per salvaguardare i fondi Pnrr, deve essere accompagnata da una gestione efficiente e responsabile».
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