genitori uccisi

Il giudice lascia Del Vecchio in carcere

VASTO. Marco Del Vecchio resta in carcere. «Gli indizi di colpevolezza sono gravissimi, il duplice delitto è efferato e c’è il pericolo di reiterazione del reato». Queste, in sintesi, le motivazioni...

VASTO. Marco Del Vecchio resta in carcere. «Gli indizi di colpevolezza sono gravissimi, il duplice delitto è efferato e c’è il pericolo di reiterazione del reato».

Queste, in sintesi, le motivazioni del Gip che ha accolto il parere dei Pm, Enrica Medori e Giancarlo Ciani, e rigettato le richieste dell’avvocato Raffaele Giacomucci. A comunicare il rigetto della richiesta di scarcerazione all’imputato è stato il difensore. L’unica persona con cui Del Vecchio si apre. L’unica di cui si fida.

La posizione di Del Vecchio, leggendo la sentenza del Gip, è molto delicata e fa il paio con il parere del perito della Procura che ha definito l’operaio «perfettamente capace di intendere e di volere».

La possibilità che l’accusato venga condannato al carcere a vita è fondata. L’uomo non sarà mandato in un istituto per malati mentali. In caso di condanna resterà in carcere. A parere del professor Ferruccio Canfora, Del Vecchio è affetto da un disturbo detto “ambi-sociale”, aggravato dall’uso di stupefacenti ma è perfettamente in grado di discernere il bene dal male.

L’avvocato Giacomucci a questo punto aspetta i risultati delle perizie eseguite dai Ris su due coltelli - uno trovato in tasca di Del Vecchio, l’altro in cucina - e uno spazzolone con cui sono state cancellate le tracce di sangue. «Nei prossimi giorni al mio cliente sarà comunque fatta una controperizia da parte del professore Francesco Bruno»,ricorda il legale.

Marco Del Vecchio fu arrestato domenica 19 novembre, dieci ore dopo la morte del genitori. Non è stato facile per i carabinieri bloccarlo. Lui però da allora nega le accuse. «Non ho ucciso io mio padre e mia madre. Non so chi possa essere stato», ha ripetuto anche ieri. (p.c.)

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