Incitò alla rivolta anti-Covid, condannato a 6 mesi per istigazione alla disobbedienza

Questa, insieme a una multa da 1000 euro, la pena inflitta a Stefano Moretti, ex consigliere comunale di Monteodorisio, accusato tra le altre cose anche di vilipendio alle forze armate dello Stato, dopo aver istigato le persone a disobbedire al divieto di assembramenti disposto durante l’emergenza sanitaria
VASTO. Sei mesi di reclusione e mille euro di multa. È la pena a cui è stato condannato ieri pomeriggio il perito ed ex consigliere comunale di Monteodorisio Stefano Moretti, 53 anni, accusato di vilipendio alle forze armate dello Stato e istigazione alla disobbedienza. Moretti avrebbe commesso i reati di cui è stato accusato tre anni fa durante il periodo di limitazioni imposte dal Covid. Secondo il procuratore Giampiero Di Florio che ha condotto le indagini, Moretti «il 28 marzo 2021 in diretta streaming su Facebook pubblicamente vilipendeva le forze armate. In particolare durante la trasmissione che raggiungeva una platea indeterminata di persone offendeva pubblicamente l’Arma dei carabinieri utilizzando nei loro confronti gravi espressioni». Ieri, alla lettura della sentenza Moretti non è riuscito a nascondere la propria delusione. «Sono senza parole. Mi sento», ha dichiarato, «come il colonnello Claus Philip Maria Schenk von Stauffenberg quando venne condannato a morte per il fallito attentato ad Hitler».
La frase che ha messo nei guai Moretti tre anni fa era stata questa: «In barba alla Costituzione italiana, ecco qui le forze fasciste di questo Paese. Vi dovete vergognare, ve lo dico da consigliere comunale». Per la procura si è trattato di assoluta mancanza di rispetto delle istituzioni e dei carabinieri in considerazione dell’essenzialità dei compiti loro affidati. Quel giorno i carabinieri stavano cercando di evitare assembramenti alla Marina per evitare la diffusione del Covid. «Moretti», scrisse il procuratore, «istigava reiteratamente le persone a disobbedire alle leggi e precisamente al decreto che disponeva le misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica che imponeva il divieto di assembramenti». Durante la diretta l’accusato aveva incitato i cittadini a non seguire l’invito dei carabinieri dicendo «non andate via, i decreti sono anticostituzionali. Rimanete a vivere perché è vergognoso quello che stanno facendo. È un atto di fascismo». Il pm Iaia Marino aveva chiesto nove mesi. Il giudice era Tito Antonini. Moretti era difeso dall'avvocato Giuseppe La Rana.