punta penna e punta aderci
Industrie nell’oasi protetta vertice sulla coabitazione
VASTO. Il Movimento 5 stelle si schiera in favore del referendum su Punta Penna. Arrivano le prime adesioni all’iniziativa promossa dall’associazione civica Porta Nuova, il cui obiettivo è far...
VASTO. Il Movimento 5 stelle si schiera in favore del referendum su Punta Penna. Arrivano le prime adesioni all’iniziativa promossa dall’associazione civica Porta Nuova, il cui obiettivo è far esprimere la popolazione vastese su un quesito tendente a modificare in senso restrittivo le norme del piano di assetto naturalistico della riserva di Punta Aderci, impedendo l’insediamento di industrie ad alto impatto ambientale e l’ampliamento di quelle esistenti.
L’appello lanciato da Michele Celenza è stato raccolto dai grillini locali. «Nel caso di Punta Penna i vastesi hanno più volte e in modi diversi espresso contrarietà all’insediamento di centrali a biomasse e impianti ad alto impatto ambientale in quella zona, non trovando, purtroppo, risposta da parte dei propri rappresentanti ed amministratori», sostiene il Movimento 5 stelle, «la politica, di destra e di sinistra, pur avendo sempre espresso, a parole, la propria contrarietà e la volontà di contrastare tali insediamenti, nei fatti non ha prodotto alcun risultato tangibile».
Nel frattempo l’amministrazione comunale rilancia il Patto per il territorio rimasto in questi mesi nel cassetto. La giunta ha dato mandato al sindaco, Luciano Lapenna, di convocare entro la prima metà di dicembre imprenditori, operatori economici e ambientalisti per elaborare un protocollo d’intesa che impegni le aziende operanti nella zona industriale a garantire il rispetto dello stato dei luoghi, comunicando ogni progetto di trasformazione o variazione degli impianti e a sostenere il piano di valorizzazione della riserva in collaborazione con l’amministrazione comunale. L’obiettivo è far coesistere due realtà che oggi convivono forzatamente, cioè la zona industriale di Punta Penna e la riserva naturale di Punta Aderci, senza sminuire né penalizzare l’una realtà a scapito dell’altra. Un obiettivo a dir poco ambizioso.
Viene quindi riproposta una iniziativa accolta con freddezza dalle associazioni cittadine che, nel frattempo, non hanno cambiato idea su quel tipo di percorso. «Siamo contrari perché il Patto, così come è stato proposto, è troppo sbilanciato in favore degli industriali», ribadisce Ines Palena, presidente del Wwf zona frentana, «va bene il confronto ma bisogna partire da dati certi come, ad esempio, quelli sulla qualità dell’aria che, ad oggi, non sono ancora disponibili e da una maggiore conoscenza delle problematiche. Un’altra condizione indispensabile è che ci sia la disponibilità di diminuire l’impatto delle industrie a Punta Penna avviando un percorso di trasformazione dell’area in zona commerciale».
Anna Bontempo
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