Di domenico
«La giunta tagli le spese per gli affitti inutili»
LANCIANO. «Le priorità del comune di Lanciano sono altre, non certo l’affossamento di una icona della storia e della cultura della tradizione come la Casa di conversazione». La querelle tra...
LANCIANO. «Le priorità del comune di Lanciano sono altre, non certo l’affossamento di una icona della storia e della cultura della tradizione come la Casa di conversazione». La querelle tra amministrazione comunale e direttivo della Casa di conversazione incassa la solidarietà del consigliere di minoranza Marco Di Domenico (gruppo misto), ex assessore all’urbanistica e socio storico del sodalizio con sede in piazza Plebiscito, sulla balconata di Palazzo di città.
A scatenare le polemiche è stato il recente avviso di sfratto esecutivo all’associazione per non aver pagato i canoni di affitto dal 2088. «L’amministrazione in carica», sottolinea Di Domenico, «si concentra su problemi solo apparenti e solo politici e di propaganda come l’intitolazione di piazze e strade, lo stadio e operazioni di facciata come quella dello sfratto dell’associazione Casa di conversazione dalla sua storica sede. I problemi però sono altri», incalza il consigliere di opposizione, «come ad esempio le disdette degli affitti che il comune sta pagando. Invece di sfrattare le associazioni come mai il l’amministrazione in carica e il sindaco Mario Pupillo non si occupano di fare una ricognizione degli affitti in essere? Ci sono spese ingenti che potrebbero essere evitate». Il riferimento è ad esempio all’ufficio del giudice di pace che sede in via Del Mare e che è ospitato in locali privati. «Il progetto in difesa del tribunale di Lanciano esiste», incalza Di Domenico, «e prevede che gli uffici giudiziari possano essere spostati nel Palazzo degli studi di corso Trento e Trieste. Invece che pagare affitti carissimi ai privati, il blocco degli uffici del giudice di pace si può trasferire in pieno centro città. In questo modo si rivitalizza una struttura altrimenti poco sfruttata e si dà alla stessa una stabilità e continuità temporale invece che destinarla per corsi sporadici e convegni». (d.d.l.)
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