La Pulchra deve cambiare lo statuto

Rifiuti, strada in salita per la sostituzione dei componenti il Cda con due funzionari comunali
VASTO. Per sostituire i componenti del consiglio d’amministrazione della Pulchra con due funzionari comunali bisognerà rimettere mano allo statuto della società partecipata. Si prospetta decisamente in salita e irta di ostacoli la strada per giungere al rinnovo delle cariche sociali nella Spa pubblico-privata dove il Comune detiene il 51 per cento del pacchetto azionario.
Le nuove norme (tra cui quella relativa alla spending review), hanno imposto uno stop all’assemblea dei soci che convocata per la seconda volta domenica mattina ha deciso un nuovo rinvio, facendo slittare le nomine a venerdì prossimo. Nel frattempo i nodi da sciogliere sono diversi ed è difficile che la politica riesca a trovare una soluzione in tempi così brevi.
Il sindaco Luciano Lapenna, che aveva indicato chiaramente un percorso condiviso da buona parte della maggioranza di centrosinistra, vuole sostituire Enrico Tilli e Ezio Di Santo, presidente e componente del Cda in quota Pd, con due dirigenti comunali. Girano i nomi di Alfonso Mercogliano e Enzo Marcello. Un modo, sostiene il primo cittadino, per risparmiare sulle indennità che attualmente si aggirano sui 15 mila euro l’anno, ma neanche questa circostanza pare scontata, così come sembra difficile sottrarsi alle disposizioni relative alla “quota di genere” che rendono obbligatoria la presenza di una donna nel consiglio d’amministrazione della Pulchra.La più quotata per tale incarico è Simona Di Mascio, responsabile società partecipate e progetti europei, due uffici di recente costituzione.
Per le minoranze, che denunciano una fase di stallo, occorre procedere urgentemente al rinnovo delle cariche. La sollecitazione è contenuta in una interrogazione presentata da Massimo Desiati, capogruppo consiliare di Progetto per Vasto. «Nonostante gli incontri e le riunioni del sindaco con i vertici della società e con i partiti di maggioranza, la situazione è in una fase di stallo», osserva il consigliere comunale, che chiede di conoscere quando si arriverà alle nomina dei nuovi rappresentanti del Comune e se tale rappresentanza assicurerà il rispetto del principio della “quota di genere”.
Altro capitolo è quello relativo all’effettivo risparmio di denaro per l’ente. Desiati lo chiede espressamente e non a caso. Bisogna verificare se la soluzione interna consentirà al Comune di non liquidare le indennità. Nei giorni scorsi era stato il Pd, partito di Lapenna, ad avallare l’ipotesi della formula a costo zero per lanciare un chiaro segnale e per riconquistare la fiducia dei cittadini, sempre più diffidenti nei confronti della politica.
Anna Bontempo
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