La rivolta dei consumatori
Contestano le nomine della Regione e annunciano ricorso.
CHIETI. Le associazioni dei consumatori contestano le nomine dei rappresentanti nel consiglio della camera di commercio che sarà rinnovato nei prossimi giorni. E’ Federconsumatori a annunciare ricorso contro le decisioni della Regione. «La misura è colma», afferma in un documento.
«Quella della rappresentanza è una questione morale, una battaglia per la legalità. Non è possibile», prosegue Federconsumatori, «rimanere fermi e assistere a operazioni per la conquista di un posto. Come può la Regione nominare rappresentanti dei consumatori soggetti che non possono neppure esserlo nelle conciliazione della stessa camera?». Federconsumatori non lo dice, ma la polemica è tutta interna al mondo delle associazioni. In particolare, viene contestata la nomina di un rappresentante dell’Arco. «Il codice del consumo», riprende Federconsumatori, «all’articolo 140, comma 2, attribuisce ad alcune associazioni la possibilità di attivare, prima del ricorso al giudice, la procedura di conciliazione dinanzi alla camera di commercio».
E quali sono i gruppi abilitati a tutelare gli interessi collettivi? Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori Bolzano, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa consumatori e Unione nazionale consumatori. Il problema è che la Regione non ha adeguato la legge numero 30 del 2001 al codice del consumo. «Addirittura in Abruzzo si ammettono a questo ruolo le associazioni che svolgono attività commerciale. Consentendo, in questo modo, la doppia rappresentanza in sede camerale, una volta come impresa, l’altra per conto dell’oggetto d’impresa: i consumatori. Ma un altro dato ci inquieta» prosegue Federconsumatori, «trattiamo oltre il 60% delle vertenze sulla telefonia in Abruzzo, siamo l’associazione che raccoglie più 5 per mille, abbiamo il maggior numero di sportelli. Ma poi, alla conta degli iscritti, il dato viene invertito. Per questo chiederemo la verifica degli iscritti». Dalla Camera di commercio, ente presieduto dal cavalier Dino Di Vincenzo, si esclude che il ricorso possa interrompere ile percorso che porterà alla nomina dei consiglieri camerali entro i primi giorni di novembre.
«Quella della rappresentanza è una questione morale, una battaglia per la legalità. Non è possibile», prosegue Federconsumatori, «rimanere fermi e assistere a operazioni per la conquista di un posto. Come può la Regione nominare rappresentanti dei consumatori soggetti che non possono neppure esserlo nelle conciliazione della stessa camera?». Federconsumatori non lo dice, ma la polemica è tutta interna al mondo delle associazioni. In particolare, viene contestata la nomina di un rappresentante dell’Arco. «Il codice del consumo», riprende Federconsumatori, «all’articolo 140, comma 2, attribuisce ad alcune associazioni la possibilità di attivare, prima del ricorso al giudice, la procedura di conciliazione dinanzi alla camera di commercio».
E quali sono i gruppi abilitati a tutelare gli interessi collettivi? Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori Bolzano, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa consumatori e Unione nazionale consumatori. Il problema è che la Regione non ha adeguato la legge numero 30 del 2001 al codice del consumo. «Addirittura in Abruzzo si ammettono a questo ruolo le associazioni che svolgono attività commerciale. Consentendo, in questo modo, la doppia rappresentanza in sede camerale, una volta come impresa, l’altra per conto dell’oggetto d’impresa: i consumatori. Ma un altro dato ci inquieta» prosegue Federconsumatori, «trattiamo oltre il 60% delle vertenze sulla telefonia in Abruzzo, siamo l’associazione che raccoglie più 5 per mille, abbiamo il maggior numero di sportelli. Ma poi, alla conta degli iscritti, il dato viene invertito. Per questo chiederemo la verifica degli iscritti». Dalla Camera di commercio, ente presieduto dal cavalier Dino Di Vincenzo, si esclude che il ricorso possa interrompere ile percorso che porterà alla nomina dei consiglieri camerali entro i primi giorni di novembre.