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CHIETI

La truffa dei falsi incidenti: "Un danno indiretto per tutti"

Il procuratore capo sull'inchiesta che ha svelato il sistema delle frodi in danno alle assicurazioni: "Sviate attività istituzionali da parte degli enti ospedalieri coinvolti in un momento di difficoltà nel settore sanitario"

CHIETI. «In un momento in cui c'è difficoltà nel settore sanitario, gente che attende mesi e mesi per poter fare un esame diagnostico, pensate alla creazione di questo sistema truffaldino perché di ciò si tratta. E quindi il coinvolgimento di pattuglie che sono intervenute per rilevare in incidenti stradali che poi in realtà non sono mai esistiti ma sono stati creati ad arte, immaginate le ambulanze intervenute per andare ad accompagnare questi finti infortunati». È quanto ha voluto sottolineare il procuratore capo della Repubblica di Chieti, Giampiero Di Florio, nel corso della conferenza stampa relativa all'inchiesta per frodi alle assicurazioni con finti sinistri e che ha portato alla esecuzione di 14 misure cautelari.

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«Quindi un danno diretto si, immediato per le casse delle compagnie di assicurazione ma un danno indiretto per tutti quanti noi - ha aggiunto Di Florio - perché questo ha comportato uno sviamento dell'attività istituzionale da parte degli enti ospedalieri volta per volta coinvolti e all'interno purtroppo di quegli enti ospedalieri anche qualche dipendente in malafede che ha avuto l'opportunità di sottrarre, anche documentazione sanitaria o comunque di creare ad hoc delle certificazioni su incidenti mai avvenuti. Sono sicuro che l'attività di indagine compiuta è stata ben ponderata dal collega Giancarlo Ciani, titolare del provvedimento, e l'ordinanza emessa dal Gip è veramente motivata molto molto bene e ciò ci lascia sperare sull'esito di questo procedimento che, fatta salva la presunzione di innocenza, oggi il dato è l'interruzione dell'attività illecita di questa associazione per delinquere».