Lanciano, il gestore del mercato rinviato a giudizio per concussione

L’imprenditore italo-canadese, ex Mastrogiurato, dovrà difendersi dall’accusa di aver preteso denaro dai coltivatori per occupare i banchi dell’ortofrutticolo

LANCIANO. Avrebbe costretto diversi commercianti ortofrutticoli e coltivatori diretti a versargli delle somme di denaro per usufruire delle strutture del mercato coperto, nonostante ciò fosse vietato dalla convenzione stipulata con il Comune. È per questo che Franco D’Alessandro, legale rappresentante della Summa corporation che gestisce il mercato coperto, è stato rinviato a giudizio.

Dovrà rispondere del reato di concussione il prossimo 20 febbraio. A decidere l’avvio del processo, la Gup Flavia Grilli che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo. Secondo l’accusa, D’Alessandro, «in qualità di legale rappresentante della Summa corporation, incaricato di pubblico servizio, abusando della sua qualità, costringeva diversi commercianti ortofrutticoli e coltivatori diretti a corrispondergli somme di denaro variabili tra i 5 e i 20 euro per usufruire delle strutture del mercato, in violazione del divieto di avanzare pretese economiche nei confronti di ortolani e coltivatori, come sancisce il contratto di servizio stipulato col Comune e le sucessive note esplicative del settore attività produttive».

I fatti si riferiscono in particolare al marzo 2011, ma i battibecchi tra gli ortolani e D’Alessandro vanno avanti da tempo. Da quando, circa 5 anni fa, il mercato di quasi 4mila metri quadrati nella piazza dove da sempre si vendono frutta e verdura, è stato affidato in gestione per vent’anni all’imprenditore italo-canadese che in passato è stato anche Mastrogiurato.

Per definire il rapporto tra Comune e Summa corporation fu firmata una convezione che, tra le altre cose, prevede che gli ortolani possano vendere gratuitamente sui banchi del mercato. Regola che, secondo la procura, è stata violata nel marzo 2011 dall’imprenditore che avrebbe fatto pagare alcuni servizi.

La notizia del processo offre lo spunto per riportare in primo piano la dibattuta, anche in sede consiliare, questione del mercato coperto e della intricata convenzione che, secondo alcune associazioni, deve essere rivista. Richiesta che l’amministrazione Pupillo ha accolto, tanto che è in fase di studio una eventuale rescissione del contratto, nel caso venisssero confermati i presupposti, e i costi che questa avrebbe per il Comune. Ma, la questione contrattuale nel suo insieme sarà dibattuta, semmai, nell'aula consiliare, in quella giudiziaria si discuterà invece soltanto di quell’aspetto della convenzione relativo al «divieto di avanzare pretese economiche nei confronti di ortolani e coltivatori diretti» che, secondo la magistratura, sarebbe stata violata dall'imprenditore.

Teresa Di Rocco

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