La virtus in serie b

Lavori allo stadio il Comune accelera sui fondi

LANCIANO. Una situazione in evoluzione, che comporta riunioni continui cambi di programma. Così il sindaco, Mario Pupillo, definisce la “questione dell’adeguamento” dello stadio Biondi. In attesa di...

LANCIANO. Una situazione in evoluzione, che comporta riunioni continui cambi di programma. Così il sindaco, Mario Pupillo, definisce la “questione dell’adeguamento” dello stadio Biondi. In attesa di conoscere dalla Lega calcio le deroghe che potrà concedere - evitare di allargare la capienza dei distinti a 2 mila posti, allargare il campo di un metro e mezzo in più per non intaccare il velodromo e sistemare 4 mila seggiolini anche a campionato in corso, dilazionando le spese - in Comune si discute sui fondi a disposizione. E qui si apre un nuovo problema. Di soldi se ne parla da giorni. E nonostante il progetto definitivo degli interventi da presentare in prefettura non sia ancora pronto, si calcola che la spesa per l’adeguamento si aggirerà tra i 500 mila e i 700 mila euro.

Ma i soldi in bilancio non ci sono. «Non avevamo previsto l’adeguamento del Biondi e ora abbiamo due possibilità per risolvere l’inghippo», spiega il sindaco, «fare un emendamento con un capitolo di bilancio nuovo in cui inserire al momento almeno 300 mila euro, o aprire un debito di bilancio. Ma questa seconda possibilità è molto remota perché, come ho sempre detto, non vogliamo gravare sui cittadini».

E nell’emendamento sarebbero inseriti i soldi che il Comune racimolerebbe tra privati, Regione e fondi europei. «Abbiamo chiesto alla Regione di fare una variazione di bilancio e non di accedere ai fondi Fas per la ristrutturazione degli stadi», spiega Pupillo, «perché i soldi ci servono subito e con i Fas dovremmo aspettare a lungo. Non possiamo avviare i lavori, se non dimostriamo di avere i soldi in cassa. Poi parteciperemo a luglio al bando europeo per la ristrutturazione delle infrastrutture sportive e nel frattempo abbiamo aperto contatti con sponsor privati. Ma ci vuole tempo e non lo abbiamo».

E proprio perché in cassa non c’è un solo euro per il Biondi, che i lavori, anche quelli minori agli spogliatoi, rischiano di non partire. «Avevamo deciso con la famiglia Maio di far partire i lavori dalla tribuna centrale, anche perché erano già previsti, si dovevano fare anche se la Virtus restava in prima divisione, ma i tecnici ieri sera hanno bloccato tutto. Sostengono di dover aspettare le indicazioni della prefettura perché magari chiederà di allargare ulteriormente il ballatoio e fare due vie di fuga e non una. I lavori credo partiranno tutti assieme dopo la metà di luglio. Ma la situazione è in continua evoluzione e va a finire che lunedì ci saranno gli operai a lavoro».

Se per il Biondi non ci sono certezze, a parte il dover redigere un progetto esecutivo dei lavori entro 10 giorni, fa passi avanti il progetto del nuovo stadio, con annesse strutture commerciali, che intende costruire la famiglia Maio. Hanno, infatti, consegnato ieri al Comune una lettera di intendi in cui chiedono all’amministrazione di analizzare il progetto del nuovo stadio a Sant’Onofrio.

Teresa Di Rocco

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