CHIETI

Lo psichiatra Di Giannantonio rinviato a giudizio con le accuse di truffa e falso

Secondo l'accusa l'ex direttore del dipartimento di salute mentale avrebbe conseguito l'ingiusto profitto di 24.000 euro

CHIETI. L'ex direttore del dipartimento di salute mentale della Asl Lanciano Vasto Chieti e all'epoca dei fatti professore ordinario di psichiatria all'università d'Annunzio, Massimo di Giannantonio, è stato rinviato a giudizio oggi con le accuse di truffa e falso. Prima udienza del processo il prossimo 21 dicembre.

Di Giannantonio secondo l'accusa avrebbe conseguito l'ingiusto profitto di complessivi 24.000 euro ai danni con della Asl, che gli corrispondeva la somma a titolo di remunerazione per aver svolto il corso di formazione e di ricerca denominato "Sex offender" rappresentando contrariamente al vero nella relazione tecnica didattica formazione operatori penitenziari carcere Chieti, di aver preso parte a tutte le riunioni organizzative.

Mentre in realtà aveva partecipato solo alla prima riunione del comitato tecnico scientifico del 21 gennaio 2015, ottenendo dapprima la liquidazione dell'onorario di 8.000 euro e in seguito, dopo aver comunicato con una missiva indirizzata al direttore generale del Dipartimento di psichiatria Imaging e scienze cliniche di "aver affrontato personalmente tutti gli impegni legati al buon successo dell'iniziativa", conseguendo gli ulteriori 16.000 euro inizialmente destinati all'attività di ricerca e didattica del dipartimento.

L'accusa di falso si riferisce all'attestazione fatta da Di Giannantonio di aver preso parte alle riunioni organizzative con l'aggravante di aver attestato il falso su un atto facente fede fino a querela di falso.