Maielletta, ecco 20 milioni per i nuovi impianti da sci
Nel 2020 il bando per collegare Passo Lanciano e Mammarosa con una seggiovia L’assessore Febbo: «I soldi ci sono, ora si superi la litigiosità di alcuni operatori»
CHIETI. Il tono dell’assessore regionale al turismo Mauro Febbo è più che mai deciso. «Abbiamo nel cassetto 20 milioni e 220mila euro per la riqualificazione e il rilancio del bacino sciistico della Maielletta e questo è il progetto che, a breve, sottoporremo all’Ente Parco per le necessarie autorizzazioni. Da parte della nostra amministrazione c’è tutta l’intenzione di arrivare finalmente a un obiettivo inseguito da anni ma sempre ostacolato dalla litigiosità di alcuni operatori. Ecco, chi non collabora sarà responsabile della perdita di una grande occasione per rivitalizzare l’economia di un intero territorio». Così, senza mezzi termini, rivolgendosi ad amministratori locali e imprenditori interessati nel corso di una riunione all’assessorato regionale dove sono stati presentati gli interventi previsti sfruttando il finanziamento del Masterplan.
LA RIUNIONE. A fianco dell’assessore c’era il presidente del Parco nazionale della Maiella Lucio Zazzara: «Questo progetto, rivisto in alcune parti rispetto a quello ipotizzato in precedenza, può essere valutato in maniera positiva. Anche se, aprendo nuove prospettive, attraverso la realizzazione di un impianto di collegamento tra le piste situate a Passo Lanciano e quelle di località Mammarosa con conseguente aumento del traffico veicolare, bisognerà comunque fare in modo che il tutto non rechi disturbi in un’ottica di compatibilità ambientale». Una priorità. La cucitura, appunto, dei due bacini sciistici attraverso la realizzazione di una seggiovia che, dallo stazzo di Roccamorice porti in località Mammarosa con una base intermedia individuata su Colle Remacinelli.
IL PIANO DI RILANCIO. Il collegamento è stato illustrato dall’ingegner Stefano De Vito che si è poi intrattenuto sulla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale limitato, però, alla parte bassa della località con un bacino di raccolta dell’acqua che potrebbe anche diventare un laghetto attrezzato durante i mesi estivi. Poi l’individuazione di idonee aree da destinare a parcheggio, una gestione ottimale della raccolta dei rifiuti, una razionalizzazione delle antenne in quota e un arredo urbano in grado di far vivere la località anche nei mesi estivi. «Oggi non è più pensabile tenere aperti impianti e strutture solo per la pratica dello sci», ha affermato ancora Febbo, «e tutto il progetto, che prevede, tra l’altro, anche il pieno recupero dell’edificio polivalente di Passo Lanciano, in abbandono da diversi anni, muove nella direzione di un turismo multistagionale».
I TEMPI. L’importanza di portare avanti un progetto unico e condiviso è stata sottolineata dal direttore dell’Ente Parco, Luciano Di Martino, per poi passare ai tempi di realizzazione dell’intervento. «Inutile creare false aspettative», conclude l’assessore Febbo. «Credo che, dopo varie autorizzazioni e relative gare di appalto, i lavori potranno iniziare nella primavera del 2021. Lavori relativi agli interventi finanziati dal Masterplan mentre il progetto prevede una spesa di circa 34 milioni di euro e, a tal proposito, confidiamo magari di attivare in seguito degli interventi di project financing». Ancora un’osservazione. «A questo punto, avrebbe davvero del peccaminoso restituire i fondi a disposizione», ha concluso il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri rivolto agli operatori economici, «facendo naufragare un progetto in grado di portare la Maielletta, con i suoi ottimi collegamenti, a diventare la scuola-sci più importante del centro-Italia». Un’osservazione che, per chi conosce l’incredibile storia della località, ha il sapore di un monito.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
LA RIUNIONE. A fianco dell’assessore c’era il presidente del Parco nazionale della Maiella Lucio Zazzara: «Questo progetto, rivisto in alcune parti rispetto a quello ipotizzato in precedenza, può essere valutato in maniera positiva. Anche se, aprendo nuove prospettive, attraverso la realizzazione di un impianto di collegamento tra le piste situate a Passo Lanciano e quelle di località Mammarosa con conseguente aumento del traffico veicolare, bisognerà comunque fare in modo che il tutto non rechi disturbi in un’ottica di compatibilità ambientale». Una priorità. La cucitura, appunto, dei due bacini sciistici attraverso la realizzazione di una seggiovia che, dallo stazzo di Roccamorice porti in località Mammarosa con una base intermedia individuata su Colle Remacinelli.
IL PIANO DI RILANCIO. Il collegamento è stato illustrato dall’ingegner Stefano De Vito che si è poi intrattenuto sulla realizzazione di un impianto di innevamento artificiale limitato, però, alla parte bassa della località con un bacino di raccolta dell’acqua che potrebbe anche diventare un laghetto attrezzato durante i mesi estivi. Poi l’individuazione di idonee aree da destinare a parcheggio, una gestione ottimale della raccolta dei rifiuti, una razionalizzazione delle antenne in quota e un arredo urbano in grado di far vivere la località anche nei mesi estivi. «Oggi non è più pensabile tenere aperti impianti e strutture solo per la pratica dello sci», ha affermato ancora Febbo, «e tutto il progetto, che prevede, tra l’altro, anche il pieno recupero dell’edificio polivalente di Passo Lanciano, in abbandono da diversi anni, muove nella direzione di un turismo multistagionale».
I TEMPI. L’importanza di portare avanti un progetto unico e condiviso è stata sottolineata dal direttore dell’Ente Parco, Luciano Di Martino, per poi passare ai tempi di realizzazione dell’intervento. «Inutile creare false aspettative», conclude l’assessore Febbo. «Credo che, dopo varie autorizzazioni e relative gare di appalto, i lavori potranno iniziare nella primavera del 2021. Lavori relativi agli interventi finanziati dal Masterplan mentre il progetto prevede una spesa di circa 34 milioni di euro e, a tal proposito, confidiamo magari di attivare in seguito degli interventi di project financing». Ancora un’osservazione. «A questo punto, avrebbe davvero del peccaminoso restituire i fondi a disposizione», ha concluso il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri rivolto agli operatori economici, «facendo naufragare un progetto in grado di portare la Maielletta, con i suoi ottimi collegamenti, a diventare la scuola-sci più importante del centro-Italia». Un’osservazione che, per chi conosce l’incredibile storia della località, ha il sapore di un monito.
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