Michele, la morte per una fatalità Domani l’ultimo saluto al 20enne

10 Dicembre 2023

L’esame del medico legale conferma il decesso sul colpo per trauma cranico dopo la caduta da sette metri  La famiglia del giovane ha deciso di allestire la camera ardente a casa: è aperta fino a domani alle ore 14

FILETTO. Un attimo fatale, forse una disattenzione, poi una caduta di circa sette metri che non gli ha lasciato scampo. I sogni, le ambizioni, le passioni e la vita di Michele Di Loreto, 20 anni, sono stati spezzati così. Un impatto violentissimo dal secondo piano della villetta al civico 16 di via Aiarella, a Filetto, che ha cancellato in pochi secondi il futuro del giovane che venerdì mattina stava salendo sul balcone di casa per cercare la sua gatta. Ieri mattina l’ispezione cadaverica eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio ha confermato la morte sul colpo del 20enne. Secondo quanto emerso dall’esame, durato un’ora e mezza, il decesso è stato causato da un trauma cranico. La salma è stata restituita alla famiglia che ha deciso di allestire la camera ardente a casa e che resterà aperta fino a domani alle 14. Poi l’ultimo saluto in programma alle 15, nella chiesa del paese, la parrocchia di Santa Maria ad Nives. E infine la sepoltura nella cappella di famiglia del cimitero di Filetto.
LA CAMERA ARDENTELa camera ardente è stata aperta prima nel pomeriggio all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti e poi allestita a Filetto dalle 19. Da quel momento in via Aiarella 16 è iniziato un lungo via vai di persone, un cammino silenzioso di parenti, amici stretti e compagni di scuola e università che hanno voluto salutare per l’ultima volta il giovane. C’è chi ha conosciuto Michele sui banchi delle scuole superiori a Guardiagrele, chi nei corsi di Economia e commercio all’università d’Annunzio di Pescara che il 20enne frequentava, chi lo ha intravisto in palestra dove si era iscritto da qualche mese e chi, invece, lo ha incontrato fin da piccolo tra le viuzze del piccolo paese di poco più di ottocento abitanti. «Non siamo andati in obitorio perché non riusciamo a vederlo in quelle condizioni», raccontano i suoi quattro migliori amici Antonio Di Crescenzo, Piervincenzo De Lucia, Emanuele Di Rico e Federico Pepe, «andremo a fare visita a casa, preferiamo vedere la bara chiusa per mantenere il bel ricordo che abbiamo di lui».
L’INCIDENTE FATALESull’incidente è aperta per atto dovuto un’inchiesta a carico di ignoti nella mani del sostituto procuratore Giuseppe Falasca. Anche ieri l’attività dell’Arma dei carabinieri – che venerdì ha registrato le coordinate della disgrazia – è proseguita con l’ascolto dei familiari del giovane, che però non hanno fatto altro che confermare il quadro di un fatale incidente. Secondo la prima ricostruzione, intorno alle 9, il giovane è salito sul balcone del secondo piano di casa per cercare la sua gatta Minou. Forse una disattenzione, forse Michele ha perso l’equilibrio poggiando male un piede, o forse si è sporto troppo. In questa tragedia si resterà sempre nel campo delle ipotesi perché nessuno potrà mai accertare cosa sia successo e perché Michele è precipitato giù per circa sette metri di altezza. Come nessuno potrà mai ridare pace alla famiglia del giovane che dopo la tragedia è rimasta chiusa in casa, stretta nel dolore.
LA FAMIGLIALa mamma Lucia Di Domenico è avvolta nel silenzio, si appoggia al marito Franco e a sua figlia Giulia, 30 anni e che vive a Giulianova. Venerdì mattina è stata proprio mamma Lucia a chiamare il 118 pregando che per suo figlio ci fosse ancora una speranza. Ma il tempestivo intervento del personale sanitario non ha potuto far altro che constatare la morte di Michele. Una morte che non riesce a trovare una spiegazione, una dinamica che lascia il paesino nel dolore e ora tutti si preparano a dare l’ultimo saluto a Michele.
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