Michetti: in aula sarò più severo stop alle scorrettezze

CHIETI. «Non ho più intenzione di tollerare ciò che è accaduto durante l’ultimo consiglio comunale. Basta alle scorrettezze e cerchiamo di chiudere questa consiliatura con senso di appartenenza alla...

CHIETI. «Non ho più intenzione di tollerare ciò che è accaduto durante l’ultimo consiglio comunale. Basta alle scorrettezze e cerchiamo di chiudere questa consiliatura con senso di appartenenza alla città». Il presidente del consiglio comunale Marcello Michetti, subito dopo l’inizio della seduta di ieri, invita ad un maggiore senso di responsabilità i consiglieri nella speranza di evitare che il consiglio, d’ora in poi, si renda protagonista di nuove figuracce. Un appello accompagnato da un veloce ripasso del regolamento comunale.

Il presidente Michetti ha fatto cenno all’articolo 54, che sancisce come un consigliere non può essere interrotto arbitrariamente da un altro consigliere durante il suo intervento, e ha ricordato le modalità e i tempi con cui un consigliere può chiedere di parlare in aula. Poi Michetti assicura. «Cercherò di essere più severo», dice, «in particolare con me stesso».

Ma la breve lezione istituzionale, scomoda ma doverosa considerando i problemi del consiglio comunale in carica, ha stizzito diversi consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. Il più arrabbiato è sembrato Palmerino Di Renzo, capogruppo di Alleanza per Di Primio, lo stesso partito di Michetti. «Non accetto lezioni. E’ lei», ha tuonato Di Renzo, «che deve far rispettare il regolamento in aula». Che, in un batter d’occhio, si è trasformata in una polveriera.

Enrico Iacobitti, segretario cittadino del Pd, tuona: «Se la maggioranza di centrodestra non esiste più non può certamente essere colpa dell’opposizione ma merito e capacità del Pd e dei gruppi di minoranza che hanno saputo dimostrare con chiarezza», afferma, «che a vincere le elezioni non è stata una coalizione unita da un progetto virtuoso per Chieti ma la sommatoria di interessi personali».(j.o.)

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