Miracolo Eucaristico e San Tommaso guidano il rilancio del turismo religioso

21 Novembre 2009

Insieme fanno oltre un terzo di arrivi e presenze regionali, settore in costante espansione.

LANCIANO. Oltre 2mila 800 arrivi in più in un anno: l’Abruzzo delle bellezze religiose e culturali registra successi e punta a espandersi ulteriormente sul mercato italiano ma anche su quello estero. Le basi sono state gettate, come dimostrano i dati del primo rapporto sul turismo religioso nella regione relativi al 2008: oltre 73mila arrivi e quasi 210 mila presenze (pernottamenti), dati in crescita rispetto all’anno precedente. Lanciano e Ortona insieme sono le destinazioni più richieste, cresce anche Sulmona. Ma è l’Abruzzo unito a funzionare: la messa in rete delle sue bellezze, dal Miracolo Eucaristico al Volto Santo di Manoppello, da San Tommaso di Ortona a Celestino V dell’Aquila, dopo 8 anni ha portato risultati. «Unendo natura, arte e fede, l’Abruzzo offre un percorso unico», nota don Antonio Di Lorenzo, che fa le veci del vescovo Carlo Ghidelli, assente.

Lanciano, capofila del progetto “Culto e cultura”, per un giorno è anche la capitale del turismo religioso: tour operator, agenzie di viaggio, uffici diocesani di pellegrinaggio e circoli ricreativi aziendali si ritrovano nel palazzo dell’arcivescovado per fare il punto sulla stagione. Sono una ventina gli operatori della domanda, tra i quali compratori stranieri da Germania, Polonia e Malta, mercati verso i quali il turismo religioso abruzzese vuole dirigersi. Gli operatori dell’offerta fanno la fila ai tavoli degli stranieri. «Lavoro con quasi tutte le regioni italiane, invece con l’Abruzzo poco», dice Cristina di un’agenzia viaggi polacca, «i nostri clienti sono solo di passaggio, adesso vorremmo proporre destinazioni abruzzesi. I turisti polacchi d’estate chiedono il mare e non vogliono spendere molto: se in zona ci sono strutture con queste caratteristiche va bene, ma finora le offerte sono state troppo alte».

Al workshop partecipa anche l’Opera romana pellegrinaggi, che ha inserito il progetto abruzzese nei Cammini d’Europa. «Il desiderio dell’Orp è dare impulso a questa iniziativa», dice don Antonio Colicelli, «la via Adriatica si collega con la via Romea nel cammino verso la Terra Santa». Intanto il progetto “Culto e cultura”, che conta già le arcidiocesi, le quattro province, dieci Comuni e altri enti, si allargherà a Fara San Martino e Giulianova. «Otto anni di lavoro ci vedono soddisfatti», commenta Enzo Giammarino, responsabile del progetto, «senza questo impegno l’Abruzzo non farebbe parte, ad esempio, nel percorso nazionale previsto nel 2010 per l’estensione della Sacra Sindone a Torino».