ATESSA
Muore a 47 anni mentre corre con l’amico
Capoturno della Trigano Van stroncato da infarto a Fontecicero. Era appassionato di jogging e caccia. Gli amici: leale e buono
ATESSA. Un tonfo, il corpo riverso a terra, privo di sensi: fino a un attimo prima quell’uomo stava facendo jogging. È morto così Alberto Scocchera, 47 anni, colpito da un malore improvviso. Una morte che ha lasciato dolore e stupore perché Alberto era attento alla cura e all’integrità del proprio fisico. Erano le 19,30 di ieri, Alberto e un suo amico correvano in prossimità dello stadio di Fontecicero, poco prima avevano salutato alcune persone. L’amico è poco avanti, sente un rumore, si volta: Alberto è riverso a terra e non si muove. L’amico lo chiama, lo scuote, la situazione appare subito grave. Arriva l’ambulanza del 118 dal vicino ospedale, i sanitari usano il defibrillatore, seguono le procedure del caso. Niente da fare, tutto è vano. Alberto se ne va così, a 47 anni.
Lavorava alla Trigano Van (era capo turno) azienda della Val di Sangro. Era attento all’alimentazione e non eccedeva nel bere e nel fumo, un salutista che correva per mantenersi in forma, amava la montagna, le moto e i motori in genere. Appena poteva metteva le scarpette da jogging e correva tra le strade della sua Atessa. Proprio per questo la sua morte ha destato ancor più sconcerto. Un'altra passione era la caccia. «Da almeno quindici anni», afferma Antonio Campitelli, consigliere comunale di Uniti per Atessa e presidente dell’Atc vastese e regionale dell’Associazione nazionale libera caccia, «ci accomunava la stessa passione, era una persona leale e buona. È assurdo il modo con il quale è morto. Carissimo amico mio, te ne sei andato troppo presto, avevamo ancora tante gare, tante giornate di caccia, tante cenette, tanti bei momenti da condividere». Aveva due cani, due springer spaniel, con i quali faceva le gare; lui si era cimentato anche nel tiro a piattello.
Era conosciuto Alberto e lo scorso anno si era anche candidato, alle comunali, con Progetto Atessa, la lista di Carmine Fioriti. «Alberto era una brava persona, disponibile, altruista; andava d’accordo con tutti. Un uomo di altri tempi» afferma Fioriti che, così come altri, sottolinea l'attenzione per la forma fisica che Alberto aveva: «Non aveva vizi e appena poteva faceva attività fisica, palestra e corse, per mantenersi in forma. Una morte assurda».
Era originaria di Vastogiardi (Isernia) la famiglia Scocchera e il padre si trasferì ad Atessa perché era un agente forestale. La famiglia abita in via Costa di Serra. Alberto, lascia la mamma, una sorella e la compagna, la salma è stata portata nell’obitorio dell’ospedale di Atessa. Lo piangono però tante persone, tra tutti gli amici podisti, quelli di caccia e cinofilia, che ne hanno apprezzato la bontà e serietà.
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