CHIETI / L'INDAGINE
Muore dopo l'intervento al cuore, scatta l’inchiesta
Eseguita l'autopsia dopo il decesso di un paziente 72enne di Montesilvano. I familiari: provato da una precedente operazione andata male
CHIETI. È morto all’ospedale di Chieti dopo un’operazione al cuore durata più di 10 ore. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sul decesso di un paziente di 72 anni, residente a Montesilvano. Le indagini sono scattate dopo la denuncia presentata da un fratello e dalla sorella del pensionato. Quando è stato sottoposto all’ultimo intervento, il quadro clinico dell’uomo era già molto complicato: i medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma il suo cuore non ha retto. I due familiari, assistiti dall’avvocato Marco Ciccocioppo, hanno deciso di rivolgersi alla magistratura perché sospettano che la causa della morte sia legata a una precedente operazione alle valvole cardiache, avvenuta nel gennaio del 2018, sempre all’ospedale di Chieti, a seguito della quale il 72enne avrebbe contratto un’infezione. Il pm di turno, Giuseppe Falasca, ha aperto un fascicolo – come atto dovuto – per accertare eventuali colpe mediche. Al momento ci sono però soltanto ipotesi e non è assolutamente detto che si tratti di un caso di malasanità.
Secondo quanto ricostruito nella denuncia, dopo l’intervento eseguito all’inizio dello scorso anno, il paziente è stato trasferito in un centro riabilitativo. In estate ha dovuto sostenere un’altra operazione, questa volta all’ernia. L’odissea tra ospedali del pensionato non è finita qui. Lo scorso febbraio, infatti, è stato ricoverato d’urgenza a Pescara per un ictus. Dimesso per la riabilitazione, le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate per una polmonite. Da successivi accertamenti medici, stando sempre alla ricostruzione dei familiari, è emersa una profonda ed estesa infezione che aveva coinvolto anche le valvole cardiache. Per questo, sabato scorso, il 72enne era stato trasportato all’ospedale di Chieti per l’ennesimo intervento chirurgico. Ma, dopo oltre 10 ore, il suo cuore non ha retto.
A quel punto un fratello e la sorella del paziente si sono rivolti alla procura e hanno presentato un esposto per chiedere di approfondire le cause del decesso, ipotizzando che tutto sia dipeso da un non corretto intervento eseguito nel gennaio del 2018. Ieri mattina la sezione di pg della polizia di Stato, su delega del pm, ha acquisito le cartelle cliniche nelle varie strutture sanitarie in cui il pensionato è stato ricoverato negli ultimi due anni: si tratta dell’insieme dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso diagnostico-terapeutico seguito dal paziente.
Sempre ieri mattina, il medico legale Cristian D’Ovidio ha eseguito l’autopsia all’obitorio dell’ospedale di Chieti. I risultati saranno consegnati entro 60 giorni: il consulente nominato dalla procura, alla luce anche di una valutazione delle cartelle cliniche, dovrà accertare o escludere definitivamente responsabilità da parte del personale sanitario. Nel pomeriggio, dopo l’esame autoptico, è arrivato il nulla osta per i funerali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Secondo quanto ricostruito nella denuncia, dopo l’intervento eseguito all’inizio dello scorso anno, il paziente è stato trasferito in un centro riabilitativo. In estate ha dovuto sostenere un’altra operazione, questa volta all’ernia. L’odissea tra ospedali del pensionato non è finita qui. Lo scorso febbraio, infatti, è stato ricoverato d’urgenza a Pescara per un ictus. Dimesso per la riabilitazione, le sue condizioni di salute si sono ulteriormente aggravate per una polmonite. Da successivi accertamenti medici, stando sempre alla ricostruzione dei familiari, è emersa una profonda ed estesa infezione che aveva coinvolto anche le valvole cardiache. Per questo, sabato scorso, il 72enne era stato trasportato all’ospedale di Chieti per l’ennesimo intervento chirurgico. Ma, dopo oltre 10 ore, il suo cuore non ha retto.
A quel punto un fratello e la sorella del paziente si sono rivolti alla procura e hanno presentato un esposto per chiedere di approfondire le cause del decesso, ipotizzando che tutto sia dipeso da un non corretto intervento eseguito nel gennaio del 2018. Ieri mattina la sezione di pg della polizia di Stato, su delega del pm, ha acquisito le cartelle cliniche nelle varie strutture sanitarie in cui il pensionato è stato ricoverato negli ultimi due anni: si tratta dell’insieme dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso diagnostico-terapeutico seguito dal paziente.
Sempre ieri mattina, il medico legale Cristian D’Ovidio ha eseguito l’autopsia all’obitorio dell’ospedale di Chieti. I risultati saranno consegnati entro 60 giorni: il consulente nominato dalla procura, alla luce anche di una valutazione delle cartelle cliniche, dovrà accertare o escludere definitivamente responsabilità da parte del personale sanitario. Nel pomeriggio, dopo l’esame autoptico, è arrivato il nulla osta per i funerali.
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