Imu Chieti, evasi 700mila euro  per le seconde case

L’assessore Melideo: aiuteremo le attività commerciali. Il Comune conta di recuperare il credito prima di dicembre

CHIETI. Il Comune incassa complessivamente 4,8 milioni di euro dalla prima rata dell’Imposta municipale unica (Imu) che quest’anno sostituisce la vecchia Ici. Se per la prima casa non ci sono state variazioni sostanziali in entrata, sulla seconda casa i conti non tornano. All’appello mancano circa 700 mila euro, ovvero la differenza tra i 4 milioni di euro incamerati di solito con la prima rata dell’Ici sulla seconda casa e i circa 3,3 milioni di euro incassati in questa stagione con l’Imu.

«Ciò malgrado- afferma Valerio Visini, presidente della Teate servizi - il numero di utenti che devono pagare la tassa sulla seconda casa sia aumentato in quanto non esiste più il comodato d’uso gratuito. Escamotage a cui molte famiglie ricorrevano in favore dei rispettivi figli per non pagare la tassa sul secondo immobile di proprietà».

Il mancato introito costringerà l’amministrazione comunale, con ogni probabilità, a ritoccare l’aliquota sulla seconda casa al momento ferma allo 0,76% e che potrebbe a questo punto raggiungere l’1,06%, ovvero il massimo consentito dalla legge. Un’ipotesi avversata da molte associazioni di categoria, Confesercenti e Cna su tutte, malgrado sia stata caldeggiata dal collegio dei revisori dei conti per conferire maggiore solidità al bilancio di previsione 2012 che la giunta porterà al vaglio del consiglio comunale entro fine mese. «Qualcosa dovremo fare ma- assicura Roberto Melideo, assessore al bilancio- avremo un occhio di riguardo per le attività commerciali e per chi affitta i locali a canone concordato. Non è detto, comunque, che il monte introiti Imu sulla seconda casa non possa crescere ancora prima dell’ultima rata di dicembre».

Intanto bisogna fare i conti con i numeri resi noti dalla Teate servizi, la società a totale capitale pubblico che svolge la riscossione dei tributi per conto del Comune.

Ebbene la prima rata dell’Imu, scaduta a giugno, ha portato in totale nelle casse comunali 4,8 milioni di euro. Poco più di 1 milione e mezzo di euro sono stati ottenuti dalla tassazione sulla prima casa che, ad oggi, presenta un’aliquota dello 0,4%.

«La maggior parte degli utenti- spiega Visini- ha scelto di pagare l’Imu sulla prima casa in due soluzioni. L’incasso avuto ricalca pressappoco le previsioni che erano state fatte sulla base degli introiti registrati con l’Ici».

Totalmente diverso il discorso sull’Imu per la seconda casa pagabile sempre in due soluzioni. L’amministrazione comunale ha incamerato, nel dettaglio, 148 mila euro per le aree edificabili sparse in città e 3,3 milioni di euro per gli altri fabbricati, attività commerciali comprese, che rientrano nella fascia fiscale dell’imposta sulla seconda casa. Secondo la Teate servizi c’è stata una discreta evasione.

«Con l’Ici- ricorda Visini- incassavamo 4 milioni di euro per la prima rata sulla seconda casa e altrettanti soldi per la rata di fine anno. E’ chiaro che qualche cittadino non ha pagato o lo farà nei prossimi mesi con il carico degli interessi di mora».Il numero esatto dei possibili evasori arriverà, però, soltanto ad anno nuovo quando sarà pagata anche l’ultima rata sull’Imu.

Jari Orsini

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