Nel parcheggio multipiano l’igiene non è di casa

Proteste di utenti giornalieri e abbonati per la trascuratezza dell’impianto «Teli sulle auto contro gli escrementi dei piccioni, pochi i bagni aperti»

CHIETI. «È una bella struttura, di uso comodo e pratico anche per la sua posizione e relativamente economica, ma proprio non mi va giù la trascuratezza igienica in cui i gestori mantengono i piani». Sono critici alcuni abbonati del parcheggio multipiano di via Papa Giovanni, struttura gestita dalla Ecoesse.

Al centro delle lamentele è la qualità della pulizia, mentre tutti riconoscono che in fatto di sicurezza i passi avanti nell’ultimo anno sono stati notevoli. «Non ci sono dispostitivi», fa notare un abbonato, «in grado di tenere lontani i piccioni dagli ambienti chiusi. I loro escrementi li troviamo spesso sulle nostre auto, e talvolta c’è anche qualche animale morto che per gli addetti alle pulizie deve essere un problema rimuovere, intendo dal punto di vista igienico». C’è chi punta il dito sul sistema utilizzato per le pulizie. «Ho visto spesso gli addetti lavorare con semplici scope, così è faticoso lavorare e i risultati sono difatti all’altezza della inadeguata attrezzatura che viene impiegata. Oggi», prosegue, «ci sono molti macchinari per le pulizie industriali disponibili sul mercato e il loro utilizzo farebbe compiere al multipiano un notevole salto di qualità oltre che consentire agli addetti di lavorare meno e con più efficacia».

Alcuni clienti hanno rimediato con il fai-da-te. «Oltre a pagare l’abbonamento, che pensavo mi avrebbe assicurato un servizio senza problemi», osserva irritato un altro cliente, «ho dovuto acquistare un telo di protezione su misura della mia auto, copertura che devo inserire e rimuovere continuamente. Ma anche il telone non è la soluzione definitiva, visto che la polvere si insinua nel fondo della macchina e gli escrementi di piccione me li ritrovo anche sulla copertura, che devo rimuovere con dei guanti usa e getta e qualche volta lavare quando le macchie non si possono asportare in loco con un detergente».

La grana più segnalata è però quella relativa ai servizi igienici. «Sono chiusi tutti», accusa un abbonato, «tranne quelli del primo piano. Mi figuro cosa accadrebbe a chi ha urgenza di utilizzarli, ma deve precipitarsi con l’ascensore a raggiungerlo. Anche se gli unici due bagni aperti sono mantenuti in buone condizioni igieniche», annota, «è francamente una carenza da contrassegnare con un bollino rosso, e parlo per esperienza familiare giacché tempo fa accadde qualcosa di spiacevole a un mio anziano parente».

Nel 2012 il gestore li chiuse tutti, tranne quelli al primo piano, perché più volte presi di mira da vandali. «Ma oggi la sorveglianza», rimarca un altro abbonato, «è a prova di teppista, con telecamere che registrano e sono seguite dagli addetti in portineria, tutti peraltro molto cortesi e efficienti».

Francesco Blasi

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