«No all’abbattimento degli alberi»
Il Wwf contesta il progetto per piazza Martiri: stop ai lavori, esemplari secolari
LANCIANO. Sospensione immediata dei lavori e l’approvazione urgente di un Piano regolatore del verde pubblico. Sono le richieste del Wwf Zona frentana e costa teatina alla vigilia del progetto di recupero e riqualificazione dell’area di 1.250 metri quadrati adiacente l’asilo Maria Vittoria di fronte all’istituto superiore De Titta. Il progetto comunale prevede la realizzazione di un’area verde e di 24 posti auto oltre alla creazione una cornice importante per il monumento dedicato ai Martiri ottobrini nell’anno del settantesimo anniversario della rivolta contro i nazisti. Ma l’opera prevede anche l’abbattimento di alcuni alberi.
«Il progetto di rifacimento di piazza Martiri», interviene Ines Palena, presidente dell’associazione Wwf Zona frentana e costa teatina, «non solo è un’occasione persa per la valorizzazione di uno spazio pubblico urbano, ma è anche un ulteriore passaggio verso la cancellazione della memoria storica e identitaria del nostro comune e dei lancianesi. L’area interessata dall’intervento, che ospitava l’edificio già abbattuto della scuola materna sperimentale, può essere considerata come l’ultima testimonianza di giardino pubblico o villa comunale, risalente con tale destinazione all’anno 1900, per i dati a nostra disposizione. Testimonianza provata anche dalla presenza dei bellissimi pini d’aleppo (Pinus halepensis) e di un cedro, la cui maestosità fa supporre essere ultracentenario. Ricordiamo che la legge regionale», prosegue il presidente del Wwf, «prevede disposizioni per la tutela e salvaguardia degli alberi cosiddetti “monumentali” o di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, storico e culturale. La legge», ricorda Palena, «vieta sul territorio dei centri urbani il danneggiamento, abbattimento ed espianto di alberi ad alto fusto, compresi quelli secolari tipici o inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale e consente l’abbattimento degli alberi appena descritti esclusivamente per casi motivati e improcrastinabili e previo parere obbligatorio e vincolante del corpo forestale dello Stato». Il Wwf chiede chiarimenti: «Vogliamo sapere», conclude Palena, «se sia stato verificato l’effettivo valore storico culturale dello spazio verde e documentato lo stato di pericolosità e di salute degli alberi da abbattere che non sembrerebbero malati né pericolosi». (d.d.l.)
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