«No alla centrale per il biogas» La protesta parte da San Martino
SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. No alla centrale per l’estrazione del biogas. Il consiglio comunale di San Martino sulla Marrucina ha deliberato un documento di “osservazioni”, in ferma opposizione all’i...
SAN MARTINO SULLA MARRUCINA. No alla centrale per l’estrazione del biogas. Il consiglio comunale di San Martino sulla Marrucina ha deliberato un documento di “osservazioni”, in ferma opposizione all’istanza della società Gas Plus Storage, tesa ad ottenere la proroga del decreto di compatibilità ambientale ottenuto nel 2014, per la realizzazione di una centrale di stoccaggio di gas e di due ulteriori pozzi, in ampliamento di un sito di estrazione di idrocarburi che insiste sul territorio martinese, nell’area del fiume Dendalo, attivo dal 1974. La realizzazione dell’opera coinvolgerebbe i Comuni di Filetto, Casacanditella, Vacri e Fara Filiorum Petri, i cui sindaci hanno appoggiato e sostenuto l’amministrazione martinese negli intenti e nella presentazione del documento al Ministero dell’Ambiente. Il Comune martinese ha rappresentato tecnicamente tutte le criticità riscontrate in relazione all’ipotesi progettuale: attenzione agli aspetti geomorfologici ed idrogeologici del territorio, sui rischi di induzione sismica derivanti e sui rischi ambientali e sulla salute pubblica. Com’è noto, il territorio di San Martino sulla Marrucina è interessato da uno degli eventi franosi più imponenti d’Europa, manifestatosi con parossismo risalente al 2001, e presenta un rischio sismico “1”, il più elevato tra le classificazioni individuate dalla Regione Abruzzo. Preoccupazione per la salute pubblica: le carte indicano rischi “modesti”. Ma Il sindaco Antonio Masciarelli ha posto l’attenzione sui principi di precauzione e di bilanciamento degli interessi, sottolineando come «la terminologia utilizzata dalla società proponente confermi ciò che le parole stesse vorrebbero sminuire, ovvero una sicura compromissione del territorio e della qualità della vita di un intero comprensorio, le cui conseguenze coinvolgerebbero tutta l’area marrucina, la vallata del Foro ed in generale l’area teatina, interessando altri centri. L’ipotesi progettuale è stata ritenuta deleteria per l’equilibrio ecologico ambientale di un territorio caratterizzato da una naturale vocazione al biologico, recentemente inserito nel biodistretto “Le Verdi Valli Teatine”, costituito ad agosto durante l’apertura della Fiera dell’Agricoltura e dell’Artigianato di Vacri, alla presenza del presidente della Regione Marco Marsilio». I sindaci si sono dichiarati uniti e compatti nell’affrontare a tutti i livelli istituzionali la tematica, ponendo al primo posto la salvaguardia del territorio, delle aziende a vocazione agricola che su di esso insistono e la salute degli abitanti. (o.d.a.)