«Ora ti mettiamo fuoco»: in 10 rischiano il processo per le minacce al ladro
Il gruppo di residenti ha inseguito un 32enne accusato di furti a raffica Il malvivente si è gettato tra i rovi per sfuggire ai paesani inferociti
CASALINCONTRADA. «Se non esci dai rovi, li incendiamo». È questo il senso delle parole gridate da un gruppo di cittadini di Casalincontrada all’indirizzo di un ladro che, lo scorso 6 gennaio, si era nascosto tra le sterpaglie dopo aver messo a segno una raffica di furti in paese. Ora quei dieci cittadini rischiano di finire sotto processo per minaccia aggravata. Il pubblico ministero onorario Luisa Bertini ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di Amedeo Malandra, 24 anni, Sergio Malandra (39), Giovanni Malandra (70), Ivan Malandra (29), Giacomo De Luca (30), Alessio Bonelli (36), Riccardo Bonelli (27), Stefano Esposito (41), Antonio Malandra (41) ed Enzo Di Renzo (69).
IL FURTO
Per riepilogare la vicenda, bisogna tornare indietro al giorno dell’Epifania. Sono le quattro del pomeriggio quando Gianluigi Malandra, 32 anni, diventato una sorta di incubo dei suoi paesani a causa dei furti in serie da lui compiuti, si introduce in una rimessa agricola di via Alento e ruba cinque pentole di rame, una carriola e un contenitore di latta pieno di gasolio. Il ladro viene sorpreso da un gruppo di cittadini infuriati che lo accerchia e cerca di acciuffarlo, «con il chiaro intento di malmenarlo», ricostruisce la procura della Repubblica di Chieti.
LA CACCIA ALL’UOMO
Il trentaduenne, pur di fare perdere le sue tracce e sfuggire alla presa, si lancia in un fosso pieno di vegetazione, incurante delle possibili conseguenze fisiche. Ed è proprio in questi istanti, sempre secondo l’accusa, che i cittadini inferociti circondano la macchia di rovi in cui lui si è nascosto e minacciano di appiccare le fiamme. Dopo alcune segnalazioni, sul posto arrivano i carabinieri della stazione di Casalincontrada, che raccolgono le testimonianze, ricostruiscono l’episodio nel dettaglio e avviano le ricerche. I militari individuano il ladro dopo circa cinque ore dal furto, anche grazie a un residente che mette a disposizione dei soccorritori un termoscanner, in grado di riconoscere le fonti di calore, come appunto il corpo umano.
IL RICOVERO
Viene allertato anche il 118, perché il giovane è ferito ed è privo di sensi. Gli operatori sanitari trasportano il trentaduenne in pronto soccorso. I successivi esami ospedalieri escludono complicazioni: il mattino successivo i medici dispongono le dimissioni.
LE ALTRE MINACCE
Uno degli indagati, Amedeo Malandra, deve rispondere anche di ulteriori episodi di minacce nei confronti del ladro. In particolare, nel giorno di Natale del 2023, avrebbe gridato verso Gianluigi queste parole: «Ti taglio la gola, ammazzo i tuoi figli e tutta la tua famiglia». Frasi che avrebbe ripetuto anche nei giorni successivi, transitando sotto casa del trentaduenne.
LA PROCEDURA
I dieci indagati hanno venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere interrogati. Poi la procura deciderà se sollecitare l’archiviazione o il rinvio a giudizio.
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